Cos'è la Marmite
Love it or hate it. È con questo celebre slogan che la Marmite è diventata famosa in tutto il Regno Unito e non solo. E il motivo è presto detto: stiamo parlando di uno dei prodotti più controversi di sempre, capace più di qualunque altro di polarizzare l'opinione dei consumatori tra estimatori e detrattori, uno di quei cibi in grado di spaccare in due i commensali a tavola: pro e contro. Probabilmente uno dei primi sapori che torna alla mente di chiunque abbia trascorso un lungo periodo in Inghilterra, un ricordo non sempre positivo. In effetti, il gusto della Marmite, la crema di estratto di lievito di birra, è particolare, impossibile da descrivere: intenso, pungente, un concentrato di umami che può spiazzare un palato impreparato (viene usata spesso a colazione, spalmata su una fetta di pane imburrata: attenzione a non confonderla con una confettura o della cioccolata!)
Come nasce la Marmite
Dalla consistenza collosa e il colore scuro, la Marmite è stata scoperta per caso da uno scienziato tedesco, Justus Liebig, che a fine Ottocento riuscì accidentalmente a concentrare il lievito di birra, per poi rendersi conto che poteva essere mangiato. La prima compagnia a produrlo fu però la britannica Marmite Food Company, nata nel 1902 a Burton-upon-Trent, nella contea dello Staffordshire, che acquistava il lievito direttamente dai tanti birrifici sparsi per la cittadina. Inizialmente, la crema veniva conservata in vasi di terracotta dalla forma simile a quella di una pentola, chiamata marmite in francese. Dagli anni '20 è poi cominciata la vendita negli ormai iconici barattolini di vetro bassi e larghi, con l'etichetta gialla e rossa ancora oggi presente che riproduce l'immagine di una pentolina.
La Vegemite, la versione australiana della Marmite
Cugina australiana altrettanto apprezzata è la Vegemite, un marchio registrato della Kraft, la più grande azienda alimentare dell’America settentrionale e la seconda al mondo, subito dopo la Nestlé. Gli australiani la chiamano “our national food”, “cibo nazionale”, e da anni l’hanno battezzata icona culturale del Paese. A idearla, Fred Walker, fabbricante australiano che dopo essere stato colpito dal gusto particolare della crema, nel 1922 chiese al chimico Cyril Callister di realizzare un prodotto simile. Inizialmente guardata con diffidenza dai consumatori, la salsa ha iniziato a raccogliere i favori del pubblico attorno agli anni ’30, quando Walker ha garantito alla Kraft tutti i diritti del prodotto, facendo così leva su un marchio già conosciuto e popolare. Tanto da diventare, durante la Seconda Guerra Mondiale, uno dei cibi più consumati fra le truppe.
Gli estimatori della Marmite
Mai strategia di marketing fu più indovinata di quella della Marmite: nel mondo ci sono fan sfegatati e acerrimi nemici. Del primo gruppo fa parte Tracy Matthews, una donna di Cardiff, nel Galles, che si considera la più grande estimatrice di Marmite al mondo: ha infatti una collezione sui generis di barattoli, locandine pubblicitarie, poster e immagini a tema, che ha raccolto in una pagina Facebook ironica chiamata The Marmite Museum, il suo "omaggio allo scuro elisir". Quella che per lei è "la cosa migliore che potesse mai accadere a una fetta di pane" per molti altri potrebbe però rivelarsi un incubo. Consiglio: meglio assaggiarla a piccole dosi su del pane ben imburrato, mentre i più coraggiosi potranno provare a utilizzarla - con cautela - anche in cucina, specialmente nelle salse per accompagnare carni e piatti robusti.
a cura di Michela Becchi