Morettino e il caffè in Sicilia
Tutto ha avuto inizio trent’anni fa, con quei primi semi donati dall’Orto botanico di Palermo e piantati da Arturo Morettino a circa 350 metri sul livello del mare nella borgata di San Lorenzo ai Colli, Palermo. Un progetto innovativo per gli anni ’90 e che ora, proprio in occasione del centenario della torrefazione Morettino, ha dato i suoi frutti migliori. Lo racconta con orgoglio e sensibilità il figlio, Andrea Morettino: “Mio papà ha viaggiato tanto e il suo amore per il caffè lo ha portato a sperimentare anche qui, nella sua terra. Alcune piante ce l’hanno fatta, altre no, qualcuna si è adattata meglio al clima siciliano, altre meno. Questa è la parte più affascinante del progetto, osservare da vicino la risposta della natura”. Sono “coraggiose” per Andrea quelle 60 piantine di arabica – varietà Bourbon e Catuai – nate nella piantagione sperimentale nei giardini dell’opificio, che raccolte a mano danno vita a un caffè 100% made in Italy.
Le piantagioni sperimentali
“Questo è solo l’inizio, la produzione è piccola. Quest’anno è stata più rigogliosa del solito ma c’è ancora molto da lavorare. La soddisfazione più grande non è il caffè ma l’enorme potenziale del progetto, che si inserisce all’interno della nostra scuola di formazione e che coinvolge tanti addetti ai lavori”. Un’iniziativa nata prima di tutto a scopo didattico, che si propone di rappresentare un segnale per i giovani che si stanno gradualmente riavvicinando al mondo dell’agricoltura: “Il cambiamento climatico si combatte a piccoli passi, e chi come noi lavora la terra lo sa bene. Vorrei che questo fosse un progetto aperto a studiosi, appassionati, scienziati, produttori. Abbiamo ricevuto chiamate da olivicoltori e viticoltori della zona, incuriositi dalla coltivazione di Coffea: solo lavorando insieme e facendo rete si potrà sviluppare la produzione siciliana”.
Il caffè siciliano di Morettino
Il risultato è un caffè nativo in Sicilia con sentori unici tipici del territorio, “uva zibibbo e carruba, sentori di fiori di pomelia bianca e zucchero panela”. La raccolta interamente manuale è avvenuta tra luglio e settembre, seguita dalla lavorazione con metodo Gold Honey, spolpatura manuale, una fermentazione di 48 ore ed essiccazione al sole. Per la tostatura, l’azienda ha optato per una medio-chiara, “dopo tantissimi assaggi, siamo arrivati a un prodotto più che soddisfacente”, un caffè dal profilo aromatico ampio e profondo, con un’elegante acidità e ben equilibrato. L’aspetto più interessante? “Senza dubbio la trama floreale tipicamente siciliana”.
La formazione e la comunicazione
Una produzione appena avviata che potrebbe però aprire diversi scenari: “l’obiettivo resta comunque quello di sensibilizzare di più il pubblico ma soprattutto i professionisti del settore. Insieme possiamo fare ancora più formazione e informazione sul caffè di qualità, sperimentando con filiere più corte”. Una coltivazione italiana, infatti, non garantisce solo un maggiore controllo in piantagione ma anche molti vantaggi a livello ambientale, “basti pensare ai costi di trasporto!”. Nel frattempo, la torrefazione palermitana continua le sue ricerche e i suoi corsi di formazione, “prima solo per baristi, ora anche per appassionati. Una decisione presa per sottolineare ancora una volta la nostra apertura verso il pubblico. Questo è uno spazio aperto e di confronto”.
Morettino – Palermo - morettino.com/
a cura di Michela Becchi