Perché dovremmo tutti essere un po' Garfield quando parliamo di cibo

29 Mag 2024, 11:59 | a cura di
L'ultimo film su Garfield, il gatto arancione più goloso che ci sia, è ora nelle sale cinematografiche. E vi farà venire fame

È pigro, goloso, perennemente affamato, sarcastico al punto giusto ma con un cuore buono. È Garfield, il gatto arancione che odia il lunedì e che ci rappresenta tutti un po’. La sua passione è il cibo, ma non mangia solo per fame: il micione creato dalla fantasia del fumettista statunitense Jim Davis è diventato famoso soprattutto per il suo amore per le lasagne, che ritroviamo anche nell’ultimo film (al cinema questo mese): Garfield, Una Missione Gustosa, la storia dell’incontro con il suo papà, il trasandato gatto di strada Vic che confessa di averlo abbandonato da cucciolo.

Garfield e l'amore per la lasagna

Lasagna, gelato, biscotti, pizza: nel lungometraggio del 2024, il mitico Garfield non fa altro che mangiare. Del resto, la prima volta che è apparso in una striscia a fumetti, il 19 giugno 1978, ha esordito proprio con un «Nutrimi», rivolto al suo adorato Jon, umano e spacciatore di lasagne congelate cotte nel forno a microonde. Un topo di gomma, una bistecca, un hamburger, per poco non si è finito anche un prosciutto intero: fin dal suo debutto, il micione ha messo in chiaro che il cibo per animali non fa per lui (una dieta casalinga per i gatti di casa è in effetti possibile, ovviamente non a base di pasta al forno, ma con consigli di veterinari specializzati in nutrizione come Alice Chierichetti). 

Le crocchette non lo soddisfano, meglio una pasta al forno, il «cibo più perfetto che ci sia in natura». Nel trailer dell’ultimo film (il primo c’è stato nel 2004, seguito da un altro due anni dopo) si può vedere il gatto ingoiare la TV intera dopo aver guardato uno spot sulla lasagna pronta che lo ha fatto andare su di giri.

Il gatto gourmand

Viziato e un po' dispettoso, egocentrico e geloso: il punto è che Garfield è quanto di più umano ci sia. Ed è un vero gourmand, un buongustaio, uno che non si accontenta: non mangia per puro istinto animale, ha affinato un suo gusto, un piacere nell’assaporare ogni cibo. Non si limita a riempirsi la pancia, vuole godere dell’esperienza. È famelico, sì, proprio come molti gatti domestici, ma sceglie di mangiare solo ciò che lo rende felice. Ovvero biscotti, pizza, gelati, talvolta anche sorseggiando un caffè americano, e poi la lasagna, naturalmente, qualche panino, tantissimo formaggio, soluzione a tutti i problemi. A proposito di formaggio: degli snack chiamati Popchips Nacho sono sulla bocca di tutti negli Stati Uniti per un product placement decisamente poco discreto (un’operazione di marketing che torna anche con altre aziende non alimentari durante tutta la durata del film).

La verità è che, nonostante all’inizio del film prometta di mangiare un po’ meno, Garfield è uno di noi: alle tentazioni non sa proprio resistere. Per il sito Eater è l’ultimo vero gourmand, e forse dovremmo tutti imitarlo questa estate, concedendoci qualche strappo alla regola e i riposini di cui sentiamo il bisogno. In Italia il suo personaggio è conosciuto ma non tanto famoso quanto negli Stati Uniti, dove invece è un vero simbolo del piacere. Che, in un mondo perennemente a dieta, di corsa e con i tempi stretti, forse è più necessario di molti altri esempi. Perché abbiamo tutti bisogno di essere un po’ Garfield.

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