Nell’anno del caro vacanze, alcuni lidi pugliesi hanno deciso di vietare il pasto casalingo: no a borse frigo, thermos e teglie di parmigiana da condividere sotto l'ombrellone. Legalmente non è possibile, considerando che la spiaggia è un ben pubblico, parte del Demanio statale (art. 822 del codice civile), ma i titolari degli stabilimenti si sono appellati alle buone norme di educazione e decoro del luogo. Ma esiste un galateo da spiaggia?
Il galateo da spiaggia: perché è necessario
Ebbene sì, come pure un bon ton dei social network, delle chat di Whatsapp e delle feste di paese. Esiste perché finché c’è condivisione di uno spazio, è necessario ripensare le proprie abitudini nel rispetto degli altri. Lo sa bene Elisa Motterle, etiquette trainer, formatrice, content creator, ma prima di tutto infaticabile studiosa, che con un linguaggio immediato e uno stile divenuto ormai inconfondibile tra i suoi tanti followers, porta avanti la sua missione: rendere il mondo un po’ più gentile. Su Instagram e sul suo blog, oltre a dispensare consigli e rispondere a moltissime domande ogni giorno, Elisa cura una divertente rubrica, Galateo Horror Stories, storie raccontate dagli utenti che in estate si fanno ancora più “spaventose”. “Il minimo comun denominatore è la mancanza del senso di condivisione. Nessuno spazio è solo nostro, dal lido all’ombrellone al bar”. Per esempio, pur non essendo proibito, il fumo in spiaggia può dare fastidio, “la chiave è la misura: una sigaretta va bene, per le altre meglio spostarsi”.
Mangiare in spiaggia, sotto l’ombrellone e a al bar
Ma vendiamo al cibo. Fare un pranzo in spiaggia è possibile, basta “abbandonare l’idea di un banchetto di otto portate, anche se questo comporta in molti casi rinunciare ad alcune usanze”. Prima di passare ai consigli per il pranzo al lido, cerchiamo di ripassare alcune semplici regole di convivenza. A partire, per esempio, dalla frequentazione dei chioschi e bar in spiaggia: “Che sia una camicia – anche sbottonata – o un pareo, è importante che si indossi qualcosa quando ci si siede a un tavolino o si sceglie di consumare un caffè al bancone”. Regole che - come sempre quando si parla di galateo - non sono mai ferree, ma adattabili al contesto “per pranzar è meglio coprirsi, un gelato a metà pomeriggio va bene anche in costume… ricordiamoci, però, di portare con noi un telo da poggiare sulle sedia”. Dress code da spiaggia? “Non proprio. Però si può prestare attenzione ad alcuni dettagli: per esempio, contro ogni regola da manuale, al mare va bene tenere gli occhiali da sole anche per mangiare”. Per i capelli, invece, due consigli diversi, “ai signori suggerirei di toglierlo quando sono all’ombra, mentre le signore possono tenerlo, purché la tesa sia discreta e non invada lo spazio altrui”.
Cinque regole per il pranzo al sacco in spiaggia
Preparare tutto in casa. Evitare la farcitura di panini e focacce al momento, finendo per occupare più spazio del necessario e allestendo il lettino a mo’ di banco da lavoro.
No ai forti odori, sì alla furbizia. Meglio lasciar perdere pietanze dall’aroma pungente ed eccessivo. Ben vengano, invece, espedienti per rendere la consumazione più pratica: per la frutta, per esempio, un’ottima idea è quella di preparare degli spiedini. Sfiziosi, invitanti, e soprattutto comodi da mangiare con le mani. A prova di bon ton.
Prevenire, prevenire e prevenire. Elisa Motterle non si stanca mai di ripeterlo: il galateo consiste nel rispettare regole, ma ancor pima nel prevenire situazioni scomode che possano farci sentire a disagio. In questo caso, è bene ricordare di prendere tutto il necessario: ciotoline e piattini con pietanze già porzionate individualmente, posate (se necessarie), il tutto confezionato per il trasporto in maniera funzionale.
Gli utensili non sono mai troppi. E sono i migliori amici di un bagnante educato: tovaglioli, posate, bobine di carta, tutto il necessario perché ogni membro del gruppo abbia una sua personale mise en place. Rustica, certo, ma comunque ben congegnata. La cura e l’attenzione ai dettagli sono il vero segno di classe; poco importa che il contesto sia informale.
Il rispetto per l’ambiente. L’educazione, naturalmente, passa anche per l’attenzione al luogo circostante. Occorre ricordarsi sempre di portare dei sacchetti in cui raccogliere ordinatamente i rifiuti, per poi disporne nel modo più adeguato appena possibile.