Cos’è la lampiata, la pizza delle nonne riscoperta da Vincenzo Di Fiore ad Acerra

14 Ott 2023, 08:58 | a cura di
Ad Acerra, la città più "pizzaiola" della provincia di Napoli, si fa notare l'arte di Vincenzo Di Fiore, che ha deciso di onorare la storia e la ricchezza gastronomica del territorio con le proprie pizze, riportando in vita l’antica tradizione della lampiata.

Tra le città più antiche della Campania, Acerra è molto interessante per la sua storia gastronomica e culturale: qui nasce la maschera di Pulcinella (nel castello dei Conti vale una visita il museo ad essa dedicato) ed è molto antica e radicata l’arte del pane e della pizza napoletana: nella guida Pane e Panettieri è raccontato il lavoro di Giuseppe Petrella al Panificio Russo, mentre tra le migliori Pizzerie d’Italia 2024 troviamo due interessanti insegne cittadine, quella del giovane Nino Pannella e i locali di Vincenzo Di Fiore. Spiccata la vocazione agricola della città, che è nota per alcuni prodotti tipici, come i fagioli dente di morto e i carciofi mammarelle.

Cos’è la lampiata

Con all’attivo tre sedi in città che oggi portano il suo nome, Vincenzo Di Fiore si è fatto conoscere con la pizzeria Bella Napoli per il suo lavoro attento sul lievito madre. L’amore per la tradizione partenopea, dopo la pizza a metro, lo ha portato a riscoprire la preparazione della lampiata, una tipologia di pizza tradizionale, casalinga, praticamente scomparsa, cotta nel forno a legna, in una teglia appoggiata direttamente sui carboni in via di spegnimento (ma che emettono ancora lampi di fiamma). È la pizza delle nonne che, con l’impasto del pane avanzato, ricavavano meraviglie da cuocere nei forni a legna di famiglia. Di Fiore la propone in quattro versioni: Margherita, Marinara, Parmigiana e Baccalà (con papaccella napoletana e fiordilatte di Agerola). Il peculiare tipo di cottura rende la base croccante e sfiziosissima, ideale per l’asporto.

L’offerta della pizzeria Vincenzo Di Fiore

Accomodandosi a questa tavola non si può che cominciare dalla lampiata, ma Di Fiore non delude sulle tonde tradizionali (disponibili anche in versione gluten free), con impasti dalla spiccata leggerezza e una selezione davvero encomiabile di ottime materie prime. In omaggio alla sua città, 'A Cerrana, con fagioli cannellini denominati "dente di morto" per il loro colore bianco opaco (sono un Presidio Slow Food), pomodorini gialli, aglio dell'Ufita, origano, Pecorino Romano e sugna di maiale paesano. Gli stessi fagioli locali si ritrovano nell'arancino Pulcinella, realizzato con carne macinata, provola e pomodorino giallo. Per chiudere, le zeppolelle ‘nzuccarate.

Pizzeria Vincenzo Di Fiore – c.so Italia, 28 – Acerra - facebook.com/pizzeriavincenzodifiore

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