Origine dei corn flakes
Il gallo verde dalla cresta rossa ha fatto il giro del mondo, divenendo il simbolo del risveglio per tante persone che al mattino scelgono di affidarsi alle scaglie dorate croccanti per cominciare la giornata. Oggi prodotti da tantissimi marchi, i corn flakes nascono per opera del signor John Harvey Kellogg, sovrintendente della casa di cura Battle Creek Sanitarium nel Michigan e fautore convinto della dieta vegetariana. Fu lui a inventarli nel 1894, proponendoli ai propri pazienti come pasto leggero e nutriente, adatto a chi voleva restare in forma. Dei semplici fiocchi di mais tostati a cui il fratello William – detto Will – chiese di aggiungere dello zucchero per renderli più golosi, un’idea che al tempo John rifiutò, nonostante oggi i più famosi cereali siano piuttosto zuccherini.
La nascita della Kellogg’s
Il nuovo prodotto nato come alternativa sana per la merenda o la prima colazione ebbe un tale successo che qualche tempo dopo il medico diede vita alla Kellogg Company (conosciuta oggi come Kellogg’s), brevettando ufficialmente la ricetta nel 1896. I corn flakes entrarono gradualmente sempre più nelle case degli americani, che sembravano apprezzare molto i cereali: questo fu di stimolo al signor Kellogg per continuare a sperimentare con ingredienti e proporzioni, fino ad arrivare alla creazione dei celebri Rice Krispies, croccanti palline a base di riso soffiato nate nel 1928 e messe a punto da Eugene McKay, a capo del team di ricerca e sviluppo dell’azienda.
I corn flakes fra leggende e dicerie
Una storia imprenditoriale come tante altre, il racconto di un dottore desideroso di offrire ai propri pazienti un prodotto sano e gustoso, che però negli anni si è guadagnato una serie di leggende, battute e dicerie nel mondo del web. Quando si fa una ricerca sulla storia dei corn flakes, infatti, la prima parola che appare è “masturbazione” e c’è un motivo: le voci che hanno iniziato a circolare fra siti, blog e pagine social fanno riferimento all’educazione rigida che i fratelli Kellogg hanno ricevuto da bambini. Sembra che il medico consigliasse ai propri pazienti di astenersi dall’attività sessuale e proponesse un’alimentazione corretta per scoraggiare le persone dal masturbarsi. Nonostante sia accertato che il dottor Kellogg fosse effettivamente un sostenitore dell’astinenza, non sono state trovate alcune prove sul resto, che possiamo quindi ritenere una semplice voce di corridoio.
La Kellogg’s oggi
Tornando ai fatti, oggi l’azienda Kellogg’s è una grande multinazionale che ha sede legale a Battle Creek, anche se il più grande stabilimento di produzione si trova nella contea di Manchester, in Inghilterra, nell’area di Trafford Park. Negli anni ha acquisito e incorporato altre realtà produttrici di snack di livello internazionale, tra cui il marchio Pringles acquisito nel 2012 per 2,7 milioni di dollari. Nel 2019 ha venduto alcuni dei suoi brand alla Ferrero, tra cui i Famous Amos e i Keebler, famosi snack americani che nel 2001 avevano rappresentato la più grande acquisizione della multinazionale. Insieme a PepsiCo, Unilever, Nestlè e altri grandi nomi, la Kellogg’s è una delle grandi industrie del settore alimentare, tra le più potenti al mondo.
Il packaging e le sorprese
Iconico è il gallo simbolo del packaging dei corn flakes a marchio Kellogg’s, da sempre protagonista della confezione, che ha visto sfondi e ambientazioni diverse nel tempo ma sempre lo stesso personaggio al centro della scatola. Verrebbe automatico pensare che la simpatica mascotte sia stata scelta per via dell’associazione con il canto del gallo e la colazione del mattino, ma la storia dietro questa decisione è ben diversa. È stata l’amica Nansi Richards, una famosa arpista del Galles, a suggerire l’idea al medico, spiegando che la parola gallese per “gallo” è ceiliog, dalla pronuncia molto simile a Kellogg. Altro elemento caratterizzante dei cereali, i piccoli premi all’interno: oggi è un qualcosa che diamo per scontato, ma è grazie a Will Kellogg se questa tradizione ha avuto inizio. Dal 1909 le scatole di corn flakes cominciarono a nascondere una dolce sorpresa per i bambini, l’opuscolo disegnato “Funny Jungleland Moving Pictures Booklet”, presente fino al 1931.
a cura di Michela Becchi