Il mondo è la sua casa, la scrittura il suo modo preferito per esplorarla. E allora perché non unire queste passioni e cominciare a parlare di viaggi? Chiara Carolei si è lanciata nel mondo digitale nel 2014 con il blog Con Un Viaggio nella Testa. Di realtà online ce n’erano già diverse, «appartengo alla seconda ondata di blogging» ma il suo progetto - nato dopo anni di lavoro nell'editoria - ha funzionato comunque. Oggi la piattaforma esiste ancora ma il modo di comunicare si è evoluto con i social, che cura con dedizione (più di 16mila follower su Instagram, e ora ci sono anche due profili TikTok: Chiara Carolei e Viaggi e Formaggi).
Scoprire i territori attraverso i formaggi
Nei suoi racconti, il cibo non manca mai. Tra gli ultimi progetti, Viaggi e Formaggi, «marchio registrato che ho creato per poter costruire un giorno degli itinerari per il pubblico che ruotino attorno ai formaggi». L’amore per i latticini c’è sempre stato, nel 2021 ha frequentato il corso Onaf (Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio), ora sta per diventare Maestra Assaggiatrice e comincia ad avere le prime collaborazioni con gli enti del turismo, «ho fatto un viaggio nelle Asturie sorprendente, è una ragione con centinaia di formaggi diversi, un patrimonio incredibile».
La cucina del Sud-est asiatico
Ad affascinarla delle produzioni casearie è proprio la ricca varietà, «basti pensare alle tante tipologie italiane», e naturalmente il loro legame con il territorio, «in ogni viaggio mi perdo tra botteghe, caseifici, negozietti, mercati… sono luoghi che raccontano la cultura di un popolo». Ma Chiara è una buongustaia, mangia anche molto altro: «La cucina che mi ha stupita di più forse è del Sud-est asiatico. L'approccio al cibo in quei paesi è unico, è ciò che scandisce i momenti della giornata. E poi l’elasticità degli orari: se hai voglia di una zuppa alle 4 del pomeriggio, non c’è nulla di strano».
Gli involtini cambogiani e la vera trattoria milanese
Il piatto più buono mai provato? «Degli involtini in Cambogia, trovati per caso in un posto sperduto, un chiosco dove facevano la carta di riso in casa... mi hanno stregata». Tutto questo viene raccontato sui social, un linguaggio diverso rispetto a quello del blog, che però resiste ancora, «i blog non sono affatto morti, serve comunque una base per progetti più strutturati».
Gira un po’ ovunque, Chiara, ma la sua base è a Milano, dove la ristorazione internazionale è di buon livello, ma i suoi posti del cuore sono la trattoria Al Laghet, «per una vera cucina milanese» e Røst, bistrot contemporaneo «tra le più felici aperture degli ultimi anni».
Viaggiare da soli, in sicurezza
I paesi dov’è stata neanche li conta più, «non mi interessa mettere le bandierine su una mappa, è assurdo pensare di conoscere a fondo un posto che si è visitato solo una volta», la valigia è sempre pronta alla partenza, che avviene perlopiù in solitaria o «con pochi e selezionati compagni d’avventura». Con l'aereo ha preso confidenza fin da bambina, grazie alla passione dei genitori, poi ha continuato in autonomia; la prima tappa da sola? «Israele, a 29 anni».
Viaggiare da soli può essere un’esperienza straordinaria, «ma non bisogna forzarsi né oltrepassare i propri limiti: si viaggia sempre in sicurezza, partendo da ciò che ci fa sentire a nostro agio; non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, neanche a noi stessi». Un consiglio per chi si approccia per la prima volta a questa avventura? «Non strafate, ascoltate le vostre sensazioni e se una situazione vi mette a disagio, andatevene».