Si chiama Festa della Primavera ma cade sempre in inverno, tra il 21 gennaio e il 20 febbraio: è il Capodanno cinese, che quest’anno si festeggia il 22 gennaio. Il 2024 è la volta del Drago, simbolo di prosperità e libertà: secondo la tradizione il segno porta fortuna, opportunità e ricchezzza. Insomma, le premesse sono buone, e quel che è certo è che il nuovo inizio verrà celebrato a tavola: in occasione del Capodanno, infatti, le famiglie cinesi si riuniscono per cena per condividere il cibo tradizionale. I festeggiamenti durano 16 giorni, dalla vigilia di Capodanno alla Festa delle Lanterne, che che prevede il lancio delle lanterne durante la passeggiata notturna.
Le tradizioni del Capodanno cinese a tavola
Detto anche “cena di ritrovo”, il cenone di Capodanno raduna tutta la famiglia (solo dopo aver effettuato le grandi pulizie di Primavera per spazzare via l’anno passato e dare il benvenuto a quello futuro), che attorno alla tavola si concede qualche sfizio in più, lasciando spazio anche a giochi e rituali. Immancabili, per esempio, le hóngbāo, le buste rosse contenenti soldi donate ai più giovani e agli anziani in pensione nelle occasioni importanti, da qualche tempo disponibili anche in versione digitale, da inviare tramite chat.
A dare il via al banchetto è la persona più anziana della tavola, che viene servita per prima e solleva le bacchette in aria come segnale di inizio: involtini primavera, ravioli, spaghetti, panini al vapore e biscotti della fortuna sono tra i prodotti più comuni per un cenone di Capodanno che si rispetti, inframmezzato da qualche brindisi. Gān bēi è la parola d’ordine per farsi un goccio di vino, ma attenzione alle quantità: la regola vuole che ogni commensale finisca l’intero bicchiere prima di riprendere a mangiare. Tradizionalmente, si dovrebbero servire 12 portate per simboleggiare i 12 mesi dell’anno e i 12 animali che caratterizzano l’oroscopo, ma si tratta di un’usanza legata al passato. Ecco quali sono i piatti più in voga per il cenone.
I piatti tipici del Capodanno cinese
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Ravioli al vapore
Gli jiaozi sono tra i cibi più popolari di sempre, dei ravioli di pasta sottile ripiena di carne, gamberi o verdure cotti al vapore e onnipresenti durante le feste cinesi. In occasione del Capodanno, la forma è più ovale e allungata (devono ricordare quella di un lingotto d’oro) e vengono disposti in file, perché la forma del cerchio sottintende un circolo senza fine in cui le stesse situazioni si ripetono all’infinito: di certo non qualcosa che ci si augura per un nuovo inizio.
Involtini primavera
Il nome deriva proprio dalla festa di Capodanno e sono un segno di buon auspicio per il colore dorato che ricorda quello dell’oro. La sfoglia sottile e croccante è a base di farina, amido di mais e acqua, ma in commercio si trovano anche già pronte, da ammollare in acqua, farcire, arrotolare e friggere. Il ripieno più classico è quello vegetariano con cavolo cappuccio, cipolla, carote e germogli di soia.
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Lamian
I lamian sono tra gli spaghetti più antichi del mondo, tipici dello Xinjiang: una pasta sottile di acqua e farina, elastica e lavorata a lungo, condita generalmente con uno stufato di verdure e carne. La preparazione degli spaghetti è piuttosto scenografica: si arrotola lo spaghetto sulle braccia e lo si sbatte energicamente sul piano di lavoro, per conferire quanta più elasticità possibile all’impasto. Una volta cotti, vengono saltati nel wok con il condimento.
Pesce
Yú è il termine cinese per indicare il pesce, e ha un suono molto simile a quello della parola “abbondanza”. I piatti di pesce, quindi, non mancano mai durante il cenone di Capodanno, serviti recitando il detto niánnián yǒuyú, ovvero “per tutto l’anno vi è sovrabbondanza”. Tra i metodi di cottura più in voga, il bollito o il brasato, ma c’è anche chi lo fa al vapore, accompagnandolo con salse all’aceto. L’importante è servirlo intero con tutta la testa e la coda, proprio per augurare prosperità e abbondanza per tutto l’anno.
Panini al vapore
Si chiamano mantou i soffici panini al vapore, presenti anche in versione ripiena (baozi), dal gusto delicato e spesso decorati con forme di fiori o animali. Secondo la tradizione, si deve preparare un paninetto per ogni membro della famiglia, tra cui uno speciale per il capofamiglia che racchiude all’interno un piccolo frutto.
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Biscotti della fortuna
Tutti li associano alla Cina, ma i biscotti della fortuna sono una ricetta giapponese, divenuta famosa in America. Oramai, comunque, sono piuttosto diffusi anche tra le famiglie cinesi, che li consumano a Capodanno in segno di augurio: i gusci di pasta croccante, infatti, racchiudono dei biglietti con frasi profetiche. A introdurre i dolcetti negli States fu Makoto Hagiwara, custode dei giardini del tè in Giappone, che propose i biscotti della fortuna al Tea Garden di San Francisco: a sancirne il successo fu poi il cantante David Jung, di origine cinese, che nel 1916 fondò la Hong Kong Noodle Company, iniziando a produrre anche i biscotti.
a cura di Michela Becchi