Ai figli ha badato comunque, pur lavorando senza sosta per 66 anni. Oggi di anni ne ha quasi 100, e la dedizione al suo bar aperto il 1 maggio 1958 è la stessa di sempre: Anna Possi, la barista più longeva d'Italia, ha raccontato la sua vita tra lavoro e famiglia in un’intervista a Repubblica, mettendo subito in chiaro che anche questo 1 maggio il Bar Centrale di Nebbiuno, in provincia di Novara, rimarrà aperto.
La barista centenaria in Piemonte
«Anche quando abbiamo aperto» ha raccontato a Repubblica «abbiamo inaugurato senza nessun clamore, solo offrendo qualcosa ai clienti. E nessun alcolico». La licenza è arrivata nel 1971, intanto Anna serviva espressi e cappuccini a gogo, lavorando sodo e a testa bassa, tenendosi stretta quell’indipendenza economica che le è sempre stata cara e che, insieme al «servizio agli altri», le ha dato la forza di continuare per una vita intera. Prima il collegio alle Marcelline, poi le magistrali, prima di fare «un po’ di tutto nella trattoria con pensione della mia famiglia».
Aperta alle nuove generazioni
Di ragazzi dietro al suo bancone ne ha visti passare parecchi, il mondo del lavoro lo ha osservato evolversi in tanti modi, rimanendo sempre al passo con i tempi: «Non è vero che i ragazzi non hanno voglia di lavorare, non sono tutti scansafatiche come si vuol far credere». Ha sempre mantenuto una grande apertura mentale, e guarda ai giovani con speranza: le critiche le muove solo verso le paghe, «non sono adeguate, sono sempre troppo basse sia per gli uomini che per le donne». Sulla parità di genere ha le idee ben chiare, «ogni lavoro deve essere dignitoso per tutti» e per sua fortuna non ha mai vissuto episodi di discriminazione, neanche i primi tempi. «Differenze tra i sessi no, nel lavoro non ce ne sono e non ce ne devono essere». Il 1° maggio 2024 il bar celebrerà il suo 66esimo anniversario, ma guai a parlare di festa: «Non si festeggia, si lavora».
Foto di apertura di Beppe Gandolfo, gruppo Facebook Sei di Colazza se...