La terra è l'unica cosa certa, ma a volte coltivare semplicemente non basta. Così, Pasquale Stigliani ha deciso di trasformare i campi ereditati dai nonni in qualcosa che è molto più di un'azienda agricola. L'Agrumeto azzera gli intermediari, porta la frutta direttamente a casa, è anche un agriturismo e un contenitore di arte.
La storia
Quando ha cominciato, dieci anni fa, Pasquale Stigliani non aveva idea di come sarebbe andata, ma soprattutto non aveva nessuno che credesse nella sua idea: trasformare i terreni ereditati dai nonni in un’azienda agricola che vendesse in tutta Italia.
Siamo in Basilicata, a Scanzano Jonico (Matera). In questa terra, nella piana del Metapontino, che un tempo vide i fasti della Magna Grecia e che oggi mostra con orgoglio al mondo i suoi paesaggi suggestivi, sorge L’Agrumeto. Non semplicemente un’azienda agricola, ma un e-commerce per la vendita diretta di agrumi, un progetto di filiera corta per la valorizzazione economica di un territorio dalle risorse straordinarie.
«All’inizio mi credevano pazzo. - racconta Pasquale, il fondatore – Dieci anni fa vendere online frutta in Basilicata non era esattamente un’idea comprensibile ai più. Persino i miei genitori non credevano che potessi farcela. Ricordo ancora il primo pacco di arance che ho spedito ai miei zii di Torino. Quando lo ricevettero mi fecero molte critiche. Ma io non ho mollato, ho lavorato per migliorare quel pack e oggi i miei zii sono tra i primi promoter della mia attività. Anche i miei genitori si sono ricreduti e mio padre mi dà anche una mano in azienda. Questo progetto mi ha cambiato la vita, mi ha permesso di conoscere centinaia di persone e di portare il profumo delle arance lucane in tutta Italia».
Si acquista direttamente oppure online
Per mettere a reddito i cinque ettari di terra ereditata grazie alla riforma agraria del ‘53, infatti, serviva qualcosa di innovativo che allo stesso tempo rispettasse il territorio e la tradizione. Al nonno di Pasquale, Francesco Carbone, era stato assegnato il podere n. 127 nel Comune di Scanzano. L’Agrumeto offre la possibilità di riscoprire i sapori presenti nei prodotti coltivati, ormai persi con la vendita della grande distribuzione, ad un costo ugualmente competitivo per il consumatore. I prodotti in vendita sono arance, clementine, limoni, ortaggi e pesche. Ma anche marmellate fatte con gli agrumi raccolti e realizzate in laboratori esterni. Si può acquistare sia direttamente in azienda che online grazie all’invio tramite corriere in 48h. «Ho deciso di non investire in marketing. Tutto quello che facciamo si basa sul passaparola. Ma sfruttiamo anche positivamente la casa vacanze per vendere i nostri prodotti. Agli ospiti che soggiornano facciamo trovare un piccolo paniere di benvenuto per far conoscere quello che facciamo. Una buona parte di questi, quando torna a casa, diventa un nostro cliente e così i loro amici».
La scelta vincente di Pasquale è stata quella di puntare tutto sugli agrumi, frutti ideali per il trasporto e la vendita online. «L’agrume può restare sulla pianta da novembre a marzo. Noi effettuiamo la raccolta nel weekend, il lunedì arriva il corriere e le cassette di frutta partono per le loro destinazioni. In questo modo siamo svincolati dalle logiche di mercato per cui le arance ad esempio vengono vendute sotto i 70 centesimi. In media vendiamo a un prezzo congruo, circa 1,50 euro al chilo per un prodotto dalla qualità eccellente che arriva direttamente a casa».
«Non solo agricoltura, qui si fa anche arte»
Solo nel 2023 L’Agrumeto ha venduto oltre 400 quintali di arance. Ma in questo luogo, oltre che a trasmettere l’amore per la terra, si fa anche arte. «Volevo che questo posto come attività multifunzionale che andasse oltre l’azienda agricola attraverso elementi culturali. Così abbiamo deciso di ospitare “Fuori dalla Scatola”, un’opera di 22,5×2,5 metri realizzata dall’artista Massimo Catalani».
L'opera è una scatola d’acciaio 316 su cemento, attualmente incompleta. Si erge nella campagna sopra le cime degli alberi dell’Agrumeto. Sulle pareti decine di acciughe, che presto andranno a ricoprire tutta la superficie e a cui sarà aggiunta la fluorescenza. «Quando l’opera sarà finita brillerà anche di notte e sarà bellissima. Le acciughe insieme creano quell’orizzonte di vita autentica che è fuori dai limiti della civiltà, fuori dalla scatola delle abitudini e dei pregiudizi. Per me rappresentano il coraggio e la forza dei proletari (com’erano i miei nonni) che diventano imprenditori, con il duro lavoro, lo studio e la passione».