La fugassa è famosa in tutta in Italia. Meno noto è invece il suo tradizionale accompagnamento per l’ora dell’aperitivo: si chiama Corochinato ed è un antico vino aromatizzato che da sempre rappresenta il drink preferito dai genovesi.
Cos'è il corochinato, l'aperitivo genovese
Vino bianco, zucchero, alcol e un’infusione di 18 erbe aromatiche: questi gli ingredienti della bevanda imbottigliata, da gustare fredda e con una scorzetta di limone. Poi, certo, lo si può usare per preparare drink estivi freschi, ma i veri genovesi amano sorseggiarlo in purezza. A custodirne il brevetto è Vini Allara, impresa familiare nata a Vercelli nei primi del Novecento, trasferitasi poi a Genova, dove ha iniziato il commercio di vini all’ingrosso. Negli anni ’60, l’azienda si è spostata a Pra’, dove ha aperto anche un’enoteca che rivende anche il celebre Corochinato.
La china e il Bar degli Asinelli
Conosciuto anche come L’Asinello, per via del disegno in etichetta, il Corochinato si distingue in particolare per l’aroma dato dall’assenzio, e poi dalla genziana, il timo, la cannella, l’origano e il cardo, ma il nome è legato alla presenza della china, oltre che alla collina Coronata, da dove proviene il vino. L’invecchiamento in vasca dura sei mesi, e serve per affinare il gusto dell’infuso di erbe, lo stesso dal 1886, anno di nascita della ricetta. Dove provarlo? Al Bar degli Asinelli, naturalmente, storica enoteca di via del Canneto il Lungo, un bar dall’atmosfera retrò che ha fatto del Corochinato il suo fiore all’occhiello. E se pensate che sia ormai una bevanda in disuso, vi sbagliate di grosso: nel 2019 il gruppo musicale Ex-Otago ha pubblicato un album chiamato proprio Corochinato, che ha contribuito a riportare in auge la bevanda e ad accrescere la curiosità attorno al tradizionale aperitivo genovese.