Quando andavi all'Imago capitava spesso di vederlo Roberto Wirth, che tutti chiamavano signor Wirth, unico proprietario dell'Hotel Hassler, sempre vigile e grande osservatore, sempre elegantissimo, con i suoi gemelli a forma di tartaruga. La tartaruga era ed è il simbolo dell'Hassler. «Va piano», diceva, «ma arriva sempre fino in fondo». Le tartarughe, di diverse dimensioni e materiali, erano anche i centro tavola nel ristorante Imàgo, poi a un certo punto non le abbiamo più viste. È stata una vostra decisione? Chiediamo ai figli, gemelli, di Wirth Roberto Jr e Veruschka che in seguito alla morte del padre, a inizio giugno 2022, hanno preso in mano gli affari di famiglia.
La storia delle tartarughe
«No le avevano tolte pochi mesi prima della sua scomparsa, ma le si continua a vedere in giro per l'albergo». Ce n'è una bella grande all'entrata dell'Imago. «Se lo sai sorridi, se non sai il motivo della loro presenza lo chiedi e scopri una storia». Una storia narrata nel libro autobiografico di Roberto Wirth “Il silenzio è stato il mio primo compagno di giochi” dove racconta della sua sordità, descrivendola come un «handicap invisibile», della sua infanzia, da solo a Milano, del suo rapporto con il padre, «l'austero Oscar Wirth», e della sua passione/ossessione, appunto, per le tartarughe: «Non saprei spiegare perché – scriveva nel libro – me lo sono chiesto tante volte: alcuni amici mi dicevano che portassero fortuna, che sono il simbolo dell'immutabilità» e, continua sempre nel libro, di tranquillità con quel loro far tutto lentamente. Anche se lui, lentamente, non è andato mai.
«Voleva avere tutto sotto controllo»
«Decideva sempre tutto lui, voleva avere tutto sotto controllo e difficilmente delegava, per questo doveva sobbarcarsi un sacco di lavoro e durante il Covid potete immaginare i livelli di stress», fa Roberto Jr che ha affiancato il padre per circa sei anni, un poco meno Veruschka e più concentrata nelle altre proprietà di famiglia in Umbria, «abbiamo anche l'Hotel Vannucci e una sorta di albergo diffuso, il Borgo Bastia Creti». Ma i loro nomi sono emersi solo negli ultimi tempi. «Pure quando si trattava di rifare le stanze nuove (solitamente ogni anno ne rifacciamo una decina) magari delegava a me la scelta dei fornitori ma poi i preventivi li firmava lui. La decisione finale era sua», racconta ancora Roberto Jr. Un po' “ingombrante” come presenza? «Sì ma è anche vero che ha dato molto sia al mondo alberghiero che all'albergo in sé», interviene Veruschka. «È una presenza imponente tuttora, lo era anche nostro nonno ed è pure bello pensare che ciascuna generazione abbia lasciato qualcosa. Speriamo di lasciare la nostra impronta anche noi».
Effettivamente i due, classe 1992, si sono fin da subito rimboccati le maniche. «Lavorando accanto a lui ogni giorno ho appreso i segreti del mestiere - sempre Roberto Jr - chiaro, non ero preparato alla sua morte, avvenuta improvvisamente, e da un giorno all'altro è emerso un senso di responsabilità inspiegabile che mi ha spinto ad affrontare le difficoltà una alla volta». Nel periodo subito dopo la morte del Signor Wirth a far da garanti degli standard “wirthiani” gli stessi dipendenti: «Abbiamo un ottimo personale che si è reso disponibile e si è preso grandi responsabilità, alcuni di loro ci hanno visto nascere ma non era affatto scontata una reazione del genere. Forse siamo riusciti a dimostrare loro la nostra volontà di mantenere in piedi l'attività». Un'attività che nel 2022, con il solo Hassler, ha fatturato circa 29milioni di euro e un'occupazione media, tra hotel e ristorante, del 80% su 87 camere e 34 coperti. Fate un po' i conti!
I progetti futuri dell'Hassler
Oggi Roberto Jr si occupa principalmente della parte amministrativa, mentre Veruschka di quella commerciale e – siamo sinceri – a sentirli parlare ammiriamo la ventata d'aria fresca che stanno apportando all'Hassler. In ballo, dopo il rifacimento del pavimento del ristorante, hanno grandi progetti, «su tutti la spa, una spa vera e propria, e il progetto delle grotte: abbiamo acquistato da Civiltà Cattolica le cisterne di Villa Malta facenti parte dell'acquedotto romano, risalenti al 1500. Qui vorremmo creare una cantina dove organizzare delle degustazioni». Vostro papà avrebbe approvato? «Se avesse visto il risultato li avrebbe approvati». Una risposta che ci facciamo andare bene...