Il successo dei Biscoff, i biscotti sconosciuti delle Fiandre diventati un trend globale

22 Gen 2025, 14:41 | a cura di
I biscotti Lotus Biscoff, sul mercato da anni, sono diventati un trend culinario solo oggi. E facciamo fatica a trovarne i motivi

È il loro momento. Vanno praticamente a ruba e in qualche negozio si sfiora persino l’esaurimento scorte. I Lotus Biscoff hanno raggiunto una popolarità ormai tale da toccare ogni angolo del globo. Come si può intuire dal nome, parliamo di biscotti, quelli diffusi storicamente in Belgio e nelle Fiandre e che — per qualcuno che azzarda — sarebbero da considerare fra i cookies più rinomati della storia. Forse si esagera un po’, ma quello che è certo è che è adesso su Instagram e TikTok stanno dominando la scena come ingrediente essenziale di molte ricette, portando peraltro alla saturazione degli hashtag correlati. Ma come nasce il trend? È solo un fenomeno social oppure il loro successo si può ricondurre in qualche modo alle loro qualità gastronomiche?

La storia dei biscotti: da Speculoos a Biscoff

Senza la ricetta tradizionale oggi non saremmo qui a parlare di questi biscotti. D’altronde, la tradizione è sempre uno stimolo, un punto di partenza. Lo è stato per la multinazionale belga Lotus Bakeries, che ha contribuito fortemente alla loro diffusione (e propria fama) brevettandone il marchio dopo aver preso spunto dagli Speculoos, i biscotti "originali", il cui nome venne utilizzato inizialmente dalla stessa compagnia. Gli Speculoos sono dei biscottini tipici delle vecchie Fiandre, l’area ricompresa fra Belgio, Francia e Paesi Bassi. Fino a poco tempo fa si preparavano nelle case per onorare San Nicola, come testimoniano alcuni stampi a forma di santo cui si fa ancora ricorso nella versione fait maison. Speziati, arricchiti da cannella, chiodi di garofano e cardamomo, allietano le famiglie in occasione dell'8 dicembre e di varie ricorrenze natalizie, secondo tradizione. Da alcuni racconti belgique esce fuori poi il vezzo delle precedenti generazioni di spalmare sul pane quelli frantumati e ‘inzuppati’. L'usanza di farli in casa si è andata tuttavia perdendo e ormai, più che prepararli, si scartano. I più mangiati sono infatti quelli industriali distribuiti proprio dalla Lotus, che da qualche tempo li ha ribattezzati con il nome di Biscoff. Denominazione frutto della simpatica combo fra due termini, “biscotto” e “caffè”. A differenza di quelli homemade, la loro forma è rettangolare, con un perimetro definito da scanalature che mettono in evidenza il nome dell’azienda, posto al centro del biscotto. Mentre l’olfatto è meno composito, e richiama alla lontana i gingerbread cookies americani.

"Insurrezione" popolare

Anche se si preparano a casa di meno rispetto ai decenni precedenti, l’affetto dei belgi per il biscotti originale, e anche per la versione precedente industriale, gli Speculoos, non si è mai veramente affievolito. Lo dimostra l’indignazione della gente alla decisione della multinazionale Lotus Bakeries di cambiare il nome in Biscoff, una strategia imprenditoriale di qualche anno fa voluta per lanciare il brand con maggiore forza sui mercati internazionali. Ne è uscita in risposta una sorta di insurrezione popolare, almeno sul web. Sono partiti prima numerosi hashtag di solidarietà e vicinanza, del tipo #jesuisspeculoos, a difesa del profilo storico dei dolcetti; sono seguite poi esortazioni a boicottare i nuovi biscoff, in quanto espressione, come altri prodotti della grande industria, della logica del profitto, individuata quale unica vera responsabile dagli utenti del web. Tuttavia, pure nei paesi nordeuropei il nome principale è rimasto Biscoff, seppur seguito dalla dicitura a caratteri più piccoli «The Original Speculoos».

I prodotti Biscoff, tra trend e quotidianità

Cosa curiosa è che la moda dei biscotti Biscoff — non dei loro antenati speculoos — sia esplosa solo di recente. Eppure, fanno parte della distribuzione globale da molti anni. Si trovano persino nei nostri bar di quartiere, offerti nel formato monoporzione (un pacchettino che ne contiene due), per godersi al “meglio” il momento del caffè. Qualcosa di troppo semplice per il palato sopraffino del web, che preferisce adoperarli per arricchire le ricette. Ce ne accorgiamo scrollando sui social. Cheesecake, Tiramisù, finti biscotti-gelato in stile Cucciolone e pancake sono solo alcune delle prelibatezze ideate usando i biscotti come special ingredient, una sorta di tocco magico, la ciliegina sulla torta. Si fanno forse apprezzare per l'estrema friabilità, confermata pure dal morso super croccante. Magari perché conferiscono alle preparazioni una certa dolcezza, fortificata dalle note di caramello, o per via del lieve sentore di cannella. Comunque, è altrettanto buffo che si impreziosiscano tali fantasiose ricette non solo tramite i cookies Biscoff, ma anche con altri prodotti dell’assortimento Lotus, dalla crema spalmabile — impiegata a mo’ di ice cream topping — fino all’altra tipologia di biscotti, dei mini sandwich che nell’idea ricordano gli amatissimi Oreo.

Un trend che dovrebbe far riflettere. C'è da chiedersi perché qualcuno promuove e sfoggia in rete il prodotto come se fosse il miglior biscotto sulla piazza o, peggio, come se si identificasse nel brand. Sinceramente, dopo averli assaggiati, non ne capiamo affatto il motivo. Potremmo dirci allora che hanno successo perché sono vegani? A quanto pare, non a tutto c'è una risposta. Segnaliamo in ogni caso che c'è chi giura ricordino i biscotti di una volta. A noi sembrano piuttosto una copia sbiadita.

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