Spreco alimentare. Un'emergenza globale
Cominciamo dai dati: 1 persona su 9, nel mondo, va a dormire affamata. Mentre in Italia, ogni anno, le famiglie sprecano 1.6 milioni di tonnellate di cibo. Per entrare ancor più nello specifico, ogni persona, in media, spreca 4,5 chili di frutta all'anno nell'ambito del consumo domestico. E questo nonostante i progressi ottenuti negli ultimi tre anni grazie a una normativa efficace come quella introdotta dalla Legge Gadda, che non si limita a sanzionare le trasgressioni, ma premia i comportamenti virtuosi, incentivando a donare le eccedenze alimentari. I numeri evidenziati dalle locandine del World Food Programme, però, mettono l'accento su un'emergenza che lungi dal riguardare solo l'Italia dev'essere affrontata con la priorità che merita. Perché debellarla sembra ancora un miraggio, ma tutti, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a invertire la rotta.
#StopTheWaste. La campagna del World Food Programme
Ecco perché l'ente delle Nazioni Unite ha annunciato da qualche giorno una nuova iniziativa mirata a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema dello spreco alimentare: Stop the Waste è la campagna globale con cui il WFP punta a entrare nelle case di tutti, facendo leva sulla componente ludica di una sfida in cucina che può rivelarsi un ottimo sistema per insegnare e diffondere pratiche alimentari sostenibili. A partire da un vizio che accomuna molti di noi, abituati a riempire all'inverosimile il frigorifero, per fare scorta di cibi che spesso finiscono dimenticati in un angolo, e poi direttamente nella spazzatura quando non sono più commestibili. #StopTheWaste - con l'hashtag a indicare il canale preferenziale (social network) in cui si ripone la speranza di massima diffusione - è dunque un invito, rivolto anche a cuochi e ristoratori di tutto il mondo. Partendo dalla premessa che sul pianeta è presente una quantità di cibo sufficiente a sfamare tutta la popolazione mondiale, ma la cattiva distribuzione e una gestione ancor più scellerata delle risorse compromettono inesorabilmente l'assunto: ben un terzo dei 4 miliardi di tonnellate di cibo prodotti ogni anno viene sprecato, causando una perdita economica del valore di 1 trilione di dollari. A questo proposito, operando all'origine del problema, il WFP si impegna aiutando i piccoli agricoltori con la fornitura di nuove tecnologie per lo stoccaggio e il trasporto che impediscono il deterioramento anticipato delle colture e mettendoli in contatto con i mercati.
#StopTheWaste. Le regole del gioco
Ma noi cosa possiamo fare? Si comincia a piccoli passi, riducendo lo spreco quotidiano, tra le mura domestiche. “Immaginate un mondo a Fame Zero”, recita il video animato di un minuto che spiega la campagna Stop the Waste, e come aderire. Noi riassumiamo le regole qui, in quattro semplici mosse:
- Cerca nel tuo frigorifero o nella tua dispensa un alimento che sia vicino alla data di scadenza e che possa ancora essere consumato
- Scatta un selfie mentre lo prepari o lo mangi
- Condividi la foto sui social media utilizzando l’hashtag #StopTheWaste e sfida tre amici a fare lo stesso taggandoli nel post
- Fai un ulteriore passo: condividi sui tuoi profili social le ricette realizzate con il cibo avanzato o organizza una cena a casa tua invitando i tuoi amici a fare lo stesso!
Un gioco che chiama in causa la creatività, il buon gusto e il piacere di ritrovarsi intorno a un tavolo con gli altri. L'obiettivo? Far sì che entro il 2050 la popolazione mondiale possa nutrirsi in maniera sostenibile (arginando al contempo il fenomeno del cambiamento climatico). Si inizia a piccoli passi, dicevamo. Ma sperare in un futuro migliore è legittimo. E sacrosanto. #StopTheWaste