L'evoluzione di Starbucks
1989. Starbucks, il colosso del caffè americano, apre il suo primo locale al di fuori di Seattle, a Chicago, dove inizialmente viene accolto con diffidenza da quei consumatori “così fieri del loro caffè, così esperti” che guardavano con timore il nuovo arrivato, come racconta Howard Schultz, direttore esecutivo di Starbucks. Da quella prima avventura a oggi, il colosso del caffè statunitense ha dato vita a un vero seguito di punti vendita sparsi in tutto il mondo, imponendosi in breve tempo come prima catena di caffetterie franchising a livello internazionale. Una realtà che mai come negli ultimi anni è tornata al centro dell'attenzione, grazie alla serie di ghiotte novità annunciate recentemente. A cominciare dall'apertura milanese nell'ex Palazzo delle Poste di piazza Cordusio, uno spazio che si propone di essere il più grande Starbucks d'Europa, per finire con l'annuncio dello Starbucks Reserve a Chicago, uno spazio di quasi 4mila metri quadri previsto per il 2019, proprio a 30 anni dall'inaugurazione del primo caffè in città, e che diventerà il più grande locale a marchio Starbucks nel mondo.
L'accordo con Princi
Un anno e mezzo fa, poi, un annuncio significativo per il mondo della gastronomia italiana: l' HYPERLINK "http://www.gamberorosso.it/it/news/1025062-il-pane-di-princi-per-starbucks-nuova-alleanza-con-il-colosso-statunitense-e-nel-2017-un-negozio-a-seattle"accordocon Princi, solido brand meneghino da anni punto di riferimento per il settore della panificazione a Milano e non solo. Quello di Starbucks, infatti, è un piano di espansione che definisce alleanze strategiche a livello internazionale, studiate su misura per avvalorare la crescita del marchio. A cominciare da Princi, l'azienda fondata più di 30 anni fa da Rocco Princi, e poi cresciuta come catena di panetterie con servizio al tavolo, sbarcata anche a Londra. Appena un mese fa, Princi ha esordito a Seattle.
Starbucks Reserve a Shanghai
Il programma di Schultz era chiaro: prima gli Stati Uniti, poi la Cina, e infine l'Italia. Così, lo scorso 4 dicembre il format del Reserve Roastery, soluzione unica che garantisce ai clienti un'esperienza sensoriale a 360 gradi nel mondo del caffè, ha aperto i battenti a Shanghai. Dal settore della torrefazione alla tazzina finale, dall'assaggio alla preparazione delle diverse bevande: entrare in uno Starbucks Reserve (al momento ne esistono tre, uno a Seattle, uno a Londra e l'ultimo di Shanghai) consente ai visitatori di provare aromi e gusti nuovi. La scelta è più ampia, ma soprattutto più curata, e comprende selezioni di microlotti tostati singolarmente, in modo da poter catturare da ogni chicco il massimo delle proprietà aromatiche. Nell'area panificazione, poi, oltre 80 prodotti Princi vengono sfornati freschi ogni giorno.
Design, tecnologia, arredi
Circa 2790 metri quadri per quello che è il primo vero centro del caffè in Asia (e attualmente il più grande al mondo), e tecnologia d'avanguardia. Mediante un'app dedicata i consumatori possono scannerizzare l'intera caffetteria, esplorando le sale, e sbirciando all'interno delle strutture di rame grazie a un sofisticato sistema di tecnologia AR a disposizione del cliente.“La Roastery è un teatro in cui l'esperienza del caffè raggiunge un livello più alto, e dove i consumatori medi trascorrono almeno 40 minuti”, commenta Schultz. Importante lo studio della luce, che definisce uno spazio curato nei minimi dettagli, tra eleganti arredi in legno e oggetti di design originali.
Un ambiente che supera il concetto classico di caffetteria. A creare l'atmosfera è ancora una volta Liz Muller, vicepresidentessa del settore Creative and Global Design dell'azienda, la stessa firma dietro l'ambizioso progetto di Seattle. Le premesse solide del gigante di Schultz fanno dunque sperare in un ambiente d'eccezione anche per l'esperimento meneghino, ma per le conferme, dovremmo attendere ancora un anno (mentre all'orizzonte, a sorpresa, si profilano anche due aperture romane, a piazza di Spagna e Termini).
a cura di Michela Becchi