Dalla Reserve Roastery alla sirena verde
Si dice abbia aperto all'improvviso, senza i clamori che hanno accompagnato il ben più a lungo atteso megastore di piazza Cordusio. Che del resto è tutt'altra storia rispetto ai punti vendita della Sirena diffusi in tutto il mondo, perché per il suo debutto in Italia – dopo tanti anni di corteggiamento – il gruppo di Howard Schultz ha fatto le cose in grande, prendendo lo storico e magniloquente edificio delle Poste per trasformarlo nella prima Reserve Roastery firmata Starbucks d'Europa. Ma che non ci sarebbe voluto molto per assistere alla rapida colonizzazione di un territorio ormai espugnato era fin troppo prevedibile, e anzi annunciato da tempo. Così, da qualche giorno, Starbucks – quello con l'insegna verde ben riconoscibile, il Frappuccino e tutte le altre specialità della casa rimpiante da qualche fan della prima ora della catena americana, con prezzi più accessibili rispetto alla Roastery: 1,30 euro per l'espresso – è arrivato per davvero a Milano, in corso Garibaldi (e proprio di lato a Eataly Smeraldo), dove la caffetteria è operativa dal 20 novembre scorso, con metrature e numeri non certo modesti ma senz’altro ben diversi da quelli sfoggiati a pochi passi dal Duomo.
La moltiplicazione di Starbucks
E l'obiettivo è proprio questo, dotare la città di un bel numero di punti vendita destinati a consolidare la presenza del marchio facendo affidamento sulla sua identità più conosciuta (e riconoscibile), per certi versi più confortevole. Tanto che già sabato 24 novembre è in programma l'inaugurazione di un terzo Starbucks in piazza San Babila, angolo via Durini, di nuovo sulle rotte più battute dello shopping meneghino, in attesa che, il 29 del mese inauguri anche il primo punto vendita all'aeroporto di Malpensa. Totale: 400 posti di lavoro generati nei primi tre mesi di attività del gruppo a Milano, e altre assunzioni in vista, dopo un necessario periodo di formazione in azienda. In questa pianificazione serrata rientra in gioco il referente scelto da Schultz, il gruppo bergamasco Percassi, licenziatario unico per l'Italia, che seguirà anche le aperture previste per il 2019, prima tra tutti la caffetteria che aprirà molto vicino alla Stazione Centrale. E da Percassi è passata la scelta di Roberto Masi, managing director di Starbucks Italia, con un passato in Carrefour e già alla guida di McDonald's nelle strategie di rilancio del gruppo degli ultimi anni. Come pure la selezione dei fornitori, in prima linea la Pasticceria Maringoni di Clusone (Bergamo), scelta proprio da Masi per rifornire tutti i punti vendita Starbucks (fatta eccezione per la Roastery, dove vige la partnership con Princi) con una linea di dolci realizzati in esclusiva per il gruppo. Tanto che, nel laboratorio di Clusone, la linea di produzione è stata diversificata per far posto a brioche, ciambelle, tortine monoporzione facilmente abbinabili con la proposta di caffetteria di Starbucks, ma anche pane e focacce (in squadra sta per arrivare anche Simone Ridolfi, panificatore molto conosciuto e apprezzato in Lombardia). Prodotti realizzati a Clusone e poi abbattuti prima della cottura, finalizzata solo nei forni dei locali milanesi. Un inizio deciso, che fa presagire ambizioni concrete: “La nostra ambizione è di riuscire ad aprire tra i 10 e i 15 punti vendita all'anno nella maggiori città italiane, da Roma a Venezia, Bologna, Firenze, Verona e Torino (ma a Milano l'obiettivo dichiarato è superare le 20 unità, ndr)” spiega Masi, che sottolinea pure la volontà di adattare gli stilemi del marchio all'identità cittadina, e al profilo della clientela italiana, con spazi accoglienti, disegnati su misura (e ci auguriamo ben più piacevoli da frequentare dell'affollatissima Roastery, più un'attrazione da visitare, che uno spazio per rilassarsi).
I nuovi punti vendita. Design e offerta
Spazi chiaramente wi-fi free, com'è politica della casa, ma anche progettati in omaggio a Milano – sotto le direttive di Liz Muller - con dettagli di artigianato italiano, materiali pregiati, legno e ottone a scaldare l'ambiente, pezzi d'arte commissionati ad artigiani locali. Dal bar – di Nuova Simonelli la macchine da caffè Black Eagle – anche i chicchi tostati alla Roastery di piazza Cordusio. Ma soprattutto l'attesissimo Frappuccino, disponibile anche nel gusto Tiramisù, esclusiva ideata per l'Italia da Starbucks. E poi Nitro e Clover, rispettivamente caffè estratto a freddo e servito alla spina (consigliato per l'aperitivo, anche con snack salati) e una bevanda estratta con un metodo brevettato dal gruppo per preservare le caratteristiche dei caffè più pregiati.
a cura di Livia Montagnoli