Casa Surace. Il progetto
Sullo stereotipo del “pacco da giù” i ragazzi di Casa Surace hanno costruito un tassello fondamentale della loro strategia di comunicazione. La factory e casa di produzione nata a Napoli nel 2015 dall’intuizione di un gruppo di amici e coinquilini che pian piano si è allargato a coinvolgere, idealmente, milioni di fan connessi in una social community online, non ha mai perso di vista l’obiettivo che gli è valso tanto successo: raccontate il Sud Italia, i suoi valori e le sue manie, partendo proprio dagli stereotipi più comuni per superare la diffidenza con ironia. Così sono nati gli sketch (girati nel centro di produzione di Sala Consilina) sugli studenti fuorisede, sulla cucina della nonna e sulla vita di paese, contrapposta a quella delle grandi città, che macinano visualizzazioni su YouTube e sui social network più famosi. E il cibo, come prevedibile, è un tema che facilmente si presta a veicolare ed enfatizzare certi valori, incarnati proprio dalla figura della Nonna, che è diventata uno dei personaggi più amati della crew.
Staisciupacco. Il pacco da giù diventa e-commerce
L’ultima invenzione di Casa Surace, non a caso, reca la dicitura “di origine controllata da Nonna” e lavora sull’idea del pacco da giù per farlo diventare realtà, in un momento storico che acuisce le distanze e ci fa desiderare tutti di ritrovarci in famiglia. Staisciupacco è il pacco da giù confezionato da Casa Surace, di fatto una sorta di e-commerce enogastronomico mascherato da tradizione di famiglia (fermo restando che il pacco da giù resta una consuetudine molto concreta per molte famiglie italiane), che vuole favorire una rete di piccole e medie aziende agroalimentari del Sud, offrendogli una vetrina per vendere e spedire i propri prodotti. Il progetto, spiega Luca Persichetti, è frutto di una conoscenza maturata sul campo negli anni: collaborando con molti brand italiani dell’agroalimentare, i ragazzi di Casa Surace hanno avuto modo di scoprire realtà che lavorano sul territorio senza possibilità di proporsi a un pubblico più ampio. Così è nato il “servizio” Staisciupacco: pacchi in edizione limitata spediti dal quartier generale di Sala Consilina, legati a un tema sempre diverso, ma accomunati dall’intenzione di promuovere prodotti di qualità, stagionali, legati alle tradizioni del territorio. Il sito dell’iniziativa, che è anche una piattaforma per l’acquisto digitale dei pacchi, non a caso, racconta alla maniera di Casa Surace ognuna delle realtà coinvolte, con contenuti video dedicati.
I prodotti di Staisciupacco
Al termine di ogni edizione limitata, si passa alla successiva: l’ultima versione, la Summer Edition 2020 “un cuofano di prodotti”, ha fatto registrare il sold out, grazie a un assortimento che spaziava dai pomodorini del Piennolo alle freselle, ai filetti di tonnetto sott’olio, passando per mozzarella di bufala, cipolle sott’olio, origano a mazzetti e molto altro. Compreso un mazzo di carte da gioco e una “nonna tascabile”, statuina di nonna Rosetta immortalata con lo zoccolo in mano. Ora il team si appresta a lanciare l’edizione autunnale, con spedizioni gratis in tutta Italia.
I ragazzi di Casa Surace garantiscono sulla bontà dei prodotti (“scegliamo e assaggiamo personalmente tutti i prodotti che trovi nel pacco”), il pacco arriverà in pochi giorni a domicilio, e il consiglio della casa è quello di non fare il “ciutaglione” (tradotto: condividetelo con gli amici). Staisciupacco è dunque, innanzitutto, un’operazione di marketing che beneficia della visibilità (e della fanbase) di Casa Surace: “Le aziende che aderiscono al progetto – spiega ancora Persichetti – investono solo sul prodotto che decidono di inserire all’interno del pacco, in cambio di una visibilità su scala nazionale e internazionale attraverso i canali di Casa Surace e sulle nuove pagine social di ‘StaisciuPacco’. Così anche le realtà più piccole, che difficilmente raggiungerebbero una vasta platea di consumatori sui social senza ingenti investimenti in attività sponsorizzate, avranno a disposizione una serie di nuovi contenuti creati ad hoc dal gruppo per raccontare la loro realtà”.