Il grande pubblico lo conosce come giudice di Masterchef, quello del "mappazzone". Ma Bruno Barbieri, nato a Medicina, un piccolo comune in provincia di Bologna, il 12 gennaio 1962, ha alle spalle quarant'anni di carriera, il passaggio in ristoranti che hanno fatto la storia della cucina italiana (alla Locanda Solarola a Castelguelfo nel ravennate, al mitico Trigabolo di Argenta nei primi anni Ottanta, e poi La Grotta di Brisighella, nel ravennate, e a San Pietro Cariano in Valpolicella al ristorante Arquade nell’Hotel Villa del Quar-Relais & Châteaux) e una collezione di ben 7 stelle Michelin nonostante il rammarico, ora, sia quello di non averne mai ottenute 3 in una botta sola.
Chef di alta cucina ma anche comunicatore vivace sui social e autore di svariati libri di ricette, in quello intitolato "Si fa così!" uscito a novembre 2023 (Cairo editore) raccoglie le "75 ricette buone da impazzire e facili da fare con l'aiuto dello chef" della seguitissima, omonima, rubrica sul suo canale Youtube. E dato che il film campione d'incassi FolleMente ha, oltre al resto, messo a tutti una gran voglia di spaghetto aglio, olio e peperoncino (che peraltro troviamo poco nei menu dei ristoranti: indagheremo su questo) non potevamo non riproporre la versione Barbieri, quella che si fa «arrivati a casa la notte, dopo magari una festa, un concerto, un film al cinema... che per non andare a letto con quel buco qua ci vogliono uno spaghettino e un bel bicchiere di vino. Così, giusto per anziché prendere la pillolina». Ed ecco la ricetta, coi trucchi del maestro e qualche "intruso" da emiliano impenitente.

Lo spaghetto aglio, olio e peperoncino di Bruno Barbieri
Ingredienti per una persona
100 gr di spaghettoni
1 spicchio d’aglio
1 peperoncino fresco
3 rametti di prezzemolo
2 noci di burro
1 cubetto di lardo
Olio evo q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b.
Pecorino q.b.

Preparazione
Per preparare l'intingolo, far soffriggere nell’olio un pezzetto di lardo («a me anche un po' grassi, so che magari qualcuno non è d'accordo»), uno spicchio d’aglio a pezzi («se lo vogliamo bello tosto usiamo il Rosa o il bianco, se invece lo vogliamo più soft usiamo l'aglio nero. Siccome mi piacciono i sapori belli strong vado col bianco»), un peperoncino a julienne, prezzemolo, sale e pepe. Nel mentre cuocere la pasta al dente, «spaghettoni grossi, quelli del Sud che hanno bisogno di una bella cottura», scolarla e versarla in padella per mantecarla (fuori fuoco) aggiungendo dell’acqua di cottura e una noce di burro per la "cremina". Al momento di impiattare, condire con l’intingolo (meglio se ulteriormente ripassato in padella con dell’altro burro, così da far diventare l’aglio ancora "crspy" all'esterno e morbido dentro) e guarnire con del prezzemolo tritato, un filo d’olio e, dulcis in fundo, una spolverata di pecorino. E buonanotte.