E alla fine si è dovuto ricorrere al voto di fiducia per mettere la parola fine al tira e molla sul decreto Aiuti, aprendo le porte a una possibile crisi di Governo di cui probabilmente vedremo a breve le conseguenze. Assenti, in Parlamento, il Movimento 5 Stelle, con Conte e i suoi, tra cui il ministro dell'Agricoltura Patuanelli, a disertare il voto. Il Decreto 50, presentato il 17 maggio 2022, reca “misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”. Dunque intese a contrastare le conseguenze del conflitto russo ucraino nel Paese sui cittadini e le imprese, e ridurre il costo dell'energia che sta travolgendo ogni settore.
Un testo articolato che comprende bonus ai ai singoli (da quello una tantum di 200 euro al bonus trasporti pubblici di massimo 60, agli interventi per contrastare il caro energia) e alle imprese, con fondi per la formazione, bonus gasolio per imprese che operano nel settore trasporti (con la Cia-Agricoltori Itaiani a denunciare l'assenza dell'indicazione gasolio agricolo), o a favore di quelle attività cosiddette energivore o gasivore. Sono molte le voci, incluse quelle a sostegno di rifugiati ucraini o di chi è coinvolto nell'accoglienza. Dei molti capitoli di questo decreto, parleremo a breve. Non è però l'unica misura volta a sostenere le attività produttive, né l'unica che ha aperto la porta a malumori e polemiche, come nel caso dei fondi al comparto vitivinicolo.
Sostegno alle aziende vitivinicole
Il via libera del Mipaaf all'atteso decreto direttoriale che assegna contributi per un totale di 25 milioni di euro alle imprese vitivinicole per la promozione sul territorio nazionale, ha lasciato con la bocca amara non pochi operatori del settore. Andiamo con ordine, con qualche numero e un piccolo riassunto delle puntate precedenti: il decreto n. 302355 del 7 luglio 2022 contiene le modalità attuative del decreto Mipaaf del 23 marzo 2022, n. 138367. Si entra, quindi, nella fase operativa. Le imprese possono chiedere contributi per azioni di informazione su Dop e Igp (comprese le visite dimostrative sui territori), formazione presso scuole alberghiere e promozione (anche in Horeca) per migliorare la conoscenza, favorire la divulgazione e sostenere lo sviluppo dei vini contraddistinti dal riconoscimento Ue. Consorzi e associazioni temporanee (singolarmente o in forma associata) possono ora presentare domanda di contributo (percentuale massima non oltre il 90% delle spese ammissibili) per progetti di importo minimo di 100mila euro e massimo di 500mila. Una bella cifra, soprattutto se si considera che le grandi imprese sono escluse.
La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata all'8 settembre 2022, mentre le attività dovranno essere completate entro il 31 luglio 2023. L'istruttoria è affidata a una commissione che accerta l'ammissibilità del piano promozionale e attribuisce dei punteggi. Le risorse saranno attribuite sulla base dell’ordine di graduatoria di ciascun progetto fino a esaurimento. Per ciascun progetto, sono consentite esclusivamente variazioni che comportano la modifica delle spese ammesse, per ciascuna attività, fino al 20% dell’importo previsto. “Sono risorse importanti, soprattutto nel momento attuale”, commenta il sottosegretario Mipaaf, Gian Marco Centinaio.
a cura di Gianluca Atzeni
La versione completa di questo articolo è stata pubblicata sul Settimanale Tre Bicchieri del 7 luglio 2022
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Le enoteche grandi escluse
Tutto bene? No, perché tra le imprese che possono accedere a questo bando a 25 milioni di euro per la promozione dei prodotti Dop e Igp sul territorio nazionale, non sono incluse le enoteche, come si legge sul sito Mipaaf, nell'ambito del Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell'agroalimentare italiano. Non si è fatta attendere la replica di Vinarius, l'Associazione delle Enoteche Italiane con una lettera al ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli. Sebbene le circa 8mila enoteche italiane si approvvigionino per il 34% totale di prodotti a Indicazione geografica, superando il 25% dei ristoratori. “Chiediamo l’integrazione tra le categorie a cui spettano tali aiuti”, scrive il presidente Andrea Terraneo nella lettera, sottolineando che “allo stesso modo di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie, anche le enoteche sono promotrici e grandi utilizzatrici di prodotti Dop e Igp, quindi riteniamo doveroso il loro inserimento nella lista presente nel decreto attuativo”. Vinarius si augura di ricevere una risposta collaborativa da parte di Patuanelli, che in passato aveva manifestato il desiderio di supportare gli esercizi commerciali che lavorano per valorizzare e promuovere l’agroalimentare italiano. Vinarius rappresenta oltre 120 associati (il cui fatturato totale sfiora i 50 milioni di euro) che coprono l’intero territorio nazionale.
a cura di Gianluca Atzeni
La versione completa di questo articolo è stata pubblicata sul Settimanale Tre Bicchieri del 14 luglio 2022
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Fondi per la gastronomia e agroalimentare
Si chiama "Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell'agroalimentare italiano" e ha una dotazione pari a 56 milioni di euro (25 milioni di euro per il 2022 e 31 milioni euro per il 2023), a valere sulla Legge di Bilancio, per promuovere e sostenere le eccellenze della ristorazione e della pasticceria italiana; una misura voluta dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, che il 4 luglio ha firmato il decreto attuativo che ne definisce i criteri per la concessione. Beneficiari saranno imprese di ristorazione con somministrazione, pasticcerie e gelaterie iscritte da almeno 10 anni al registro delle imprese o in alternativa quelle che, nei dodici mesi precedenti la data di pubblicazione del decreto, hanno acquistato prodotti certificati, Dop, Igp, SQNPI (Sistema di qualità nazionale di produzione integrata), SQNZ (Sistema di qualità nazionale zootecnica) e bio: Per la ristorazione la quota stabilita è fissata al 25 % degli acquisti totali, per la pasticceria e la gelateria al 5%. Le agevolazioni sono fino al 70% dell'investimento per l'acquisto di macchinari professionali e altri beni strumentali durevoli innovativi, con un tetto massimo di 30.000 euro per singola impresa.
Fondi per le filiere zootecniche
Gli aumenti conseguenti al conflitto in Ucraina coinvolgono anche le imprese zootecniche, con rincari del prezzo dell'energia, delle materie prime, in particolare i mangimi con un evidente aumento dei costi di produzione. Per queste aziende, il 6 luglio 2022, sono stati definiti interventi per un valore complessivo di 80 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura. Le imprese agricole interessate sono quelle di allevamento di suini, di scrofe, di vitelli, di ovicaprini, di conigli, di galline ovaiole, di tacchini, di polli, di bovini di razze autoctone. Questo intervento segue quello firmato il primo luglio, a favore dei produttori del comparto zootecnico “tramite la previsione di aiuti eccezionali di adattamento per i danni indiretti subiti in seguito all'aggressione della Russia contro l'Ucraina" da 144 milioni di euro (di cui circa 48 di fondi comunitari, e circa 96 di un cofinanziamento nazionale di circa), firmato dal Ministro.