Se Flavio Briatore nel suo video di risposta al pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo non riusciva a pronunciare neppure "piennolo" rivendicando gli ingredienti campani della sua nuova CrazyPizza Vesuvio e criticando il maestro partenopeo per la sua provocatoria pizza all'ananas, il Gino del Golfo segna un altro punto in questo match a distanza postando la nuova Pizza Banana Split alla vigilia di Pasquetta: un'altra provocazione in questa diatriba a distanza nell'attesa che diventi un vero derby con l'approdo a Napoli dell'imprenditore ex manager di Fornula 1 e attualmente impegnato con i progetti di ristorazione e hospitality di lusso. Una apertura prevista per il prossmo maggio, ma la cui attesa si sta prolungando da tempo.
Sorbillo segna il 2-0 con Briatore
Ma perché la banana? Sorbillo aveva punzecchiato la CrazyPizza Vesuvio partendo dall'impasto e dal metodo con cui veniva stesa: con il matterello invece che con le mani. La risposta di Briatore arriva poche ore dopo, con un video in cui l'imprenditore ricendica la napoletanità degli ingredienti della sua pizza-omaggio alla città del Golfo, ma non riesce a pronunciare correttamente la parola "piennolo" e attaccava il napoletano chiedendogli cosa avesse di partenopeo l'uso dell'ananas. Risponde adesso ancora Sorbillo alzando il livello dello scontro: il problema non è tanto la napoletanità di un ingrediente, ma la veracità della base di partenza, il senso di cosa si fa.
E rilancia: «Flavio in quel video nominò la banana, così ho pensato di creare la “Pizza Napoletana Banana Split” per dimostrare, ancora una volta, che la pizza napoletana è il disco di pasta con quelle particolari e secolari caratteristiche che in tanti conoscono e riconoscono. Tutti i vari ingredienti, tradizionali e non, si possono tranquillamente utilizzare per andare ad aumentare, sempre di più, la tipologia delle pizze proposte nei menu». E affonda il coltello dando del "polveroso" e antiquato al suo amico-nemico con una lezioncina di cultura gastronomica: «Il mondo della pizza è oramai cambiato - spiega Gino a Flavio - la “nostra” pizza tradizionale è molto molto più contemporanea e moderna di quanto si pensi. Sono convinto che siamo ancora all’inizio della "Rivoluzione della Pizza" firmata Napoli. La nostra pizza è come un abito sartoriale, è un vestito su misura: riesce ad accontentare tutti se si conosce bene l’arte tramandata dai vecchi pizzaioli e non passa mai di moda, anzi crea nuove mode e tendenze che vengono poi replicate in tutto il mondo». Ecco, dopo il "piènnòlo" con l'accento sbagliato, Sorbillo segna il suo 2-0 in questo match infinito.
La polemica e il fair play partenopeo
Punta sul fair play partenopeo, il pizzaiolo napoletano, e incalza Briatore sfidandolo sul campo proprio a Napoli: «Non è polemica, la mia. Con Briatore ho un rapporto cordiale e di stima. I nostri post sui social sono confronti pubblici rispettosi e utili al mondo pizza. Di sicuro nessuno ha bisogno dell’altro, ma insieme dimostriamo che c’è un’Italia intera della pizza e delle pizze: e ognuno fa, racconta e vende quella che vuole. I confronti sono sempre utili se sono costruttivi e sereni. I clienti sono poi quelli che scelgono dove andare». Ed è qui che Gino aspetta Flavio: «Non vedo l'ora di vedere coma la città accolga la sua pizza. Sono davvero curioso».