Per comprare un Sorì Tildìn 1997 di Angelo Gaja sarebbe disposto a tutto, così si mette a suonare nelle metropolitane di Londra, sperando di raccogliere le 409,40 sterline necessarie per il vino dei sogni. Ma intanto raccoglie tutto quello che gli passa accanto in quella vita sotterranea: turisti giapponesi, predicatori del sottosuolo, sbronze proverbiali e anche qualche costola rotta. È la storia di “Singing for Sorì Tildìn: a tale from underground” del giovane scrittore in erba Huge Jones, che gli è valsa il titolo di “Young Wine Writer of the Year”, il premio promosso dal “Circle of Wine Writers”( il club eno-letterario inglese fondato nel 1960 che oggi conta membri da tutto il mondo). Di sicuro il nome del vino - Sorì Tildìn - si presta bene all'assonanza del titolo, ma la scelta dell'etichetta non è stata dettata solo da un pretesto letterario. Lo si capisce dal curriculum dello stesso scrittore (attualmente lavora per il gigante francese di wine&spirits, Pernod Ricard) e dalla consapevolezza che attraversa tutto il racconto. Eccone qualche assaggio: “Gaja sceglie di aggiungere un 5% di Barbera per i suoi vini ottenuti da vigneti singoli, per aggiungere un po’ di acidità. Ciò significa che questi vini sono declassati a “Langhe Nebbiolo Doc, perché così non possono essere imbottigliati con la più prestigiosa denominazione “Barbaresco Docg”. Ma è il vino all’interno della bottiglia che conta. Il vigneto Sorì Tildìn produce costantemente alcuni dei migliori vini d’Italia, da cui vengono prodotte solo 10.000 bottiglie ogni anno. Il Sorì Tildìn 1997 è stato un matrimonio perfetto tra lo stile moderno di Gaja, e l’annata sublime del Piemonte, che ha dato vita a vini che ancora oggi si bevono in maniera splendida. Il che fa sembrare il prezzo di 409,40 sterline non qualcosa di ridicolo, ma semmai soltanto stravagante”. A confermare questo interesse diffuso - soprattutto tra i giovanissimi - verso il vino italiano, basta dare uno sguardo al resto della classifica: su 49 partecipanti al secondo e terzo posto si son classificati rispettivamente “Stories about enotecas in Tuscany” di Jennifer Ah-Kin, e “A Sardinian Legacy” di Michael O’Connell. Tre storie di vino, scritte da tre scrittori stranieri che parlano di Italia.
a cura di Loredana Sottile