Foto-mania al ristorante
Non sai cosa mangiare stasera? Scatta, assaggia, condividi. È lo slogan con cui SnapFood promette di conquistare schiere di food addicted. E in Italia potrebbe affermarsi con una certa rapidità, considerando che nel nostro Paese quasi un ragazzo su tre, in età compresa tra i 18 e i 24 anni, non può fare a meno di condividere sui social network il cibo che sta mangiando. Ecco allora che l'ultima applicazione sviluppata in Italia da un team di startupper particolarmente sul pezzo si propone di radunare queste singole voci in una comunità digitale costruita sul valore aggregante del cibo. Non il primo esperimento del genere, sosterranno i bene informati. La novità di SnapFood, che tra qualche giorno sarà disponibile per sistemi iOS e Android, sta nell'opportunità per gli utenti di concentrarsi direttamente sui piatti, ben oltre la condivisione di indirizzi e consigli gastronomici di sorta. La piattaforma virtuale infatti si propone come vetrina gastronomica (fotografica) per le pietanze e le specialità più apprezzate dalla comunità, documentate nel dettaglio dai commensali che potranno attribuire un voto ai singoli piatti, segnalare agli altri gli “imperdibili”, confrontarsi l'un l'altro a colpi di foto caricate sullo smartphone.
Il menu digitale. Dove si mangia la carbonara migliore?
Ecco perché, una volta popolato con le immagini degli utenti, il database di SnapFood si presenterà come un enciclopedico menu fotografico da tenere sempre in tasca, con la possibilità di ricercare il ristorante più adatto alle proprie esigenze a partire da un desiderio particolare o dalla ricerca di una pietanza specifica: chi propone il miglior hamburger a Milano? Chi il dolce più goloso? E la migliore carbonara di Roma? Dato l'ingrediente o la specialità, l'applicazione presenterà una mappa geolocalizzata con la classifica delle insegne più quotate per la pietanza scelta. E anche se lo scopo del gioco è quello di contribuire alla selezione e alla votazione dei piatti sperimentati, per consultare le indicazioni della comunità non è obbligatorio diventare recensori. Ma l'aspetto ludico della sfida si condensa anche in trofei e bonus a sorpresa da sbloccare contribuendo al miglioramento del servizio. Una bella intuizione che recepisce quell'abitudine tutta italiana a condividere dritte e consigli sul cibo, specie quanto si tratta di entrare nel dettaglio di ricette regionali o specialità che fanno discutere, ognuno col suo indirizzo preferito che alimenta una lotta senza quartiere. E l'app promette imparzialità e veridicità delle recensioni grazie alla prova fotografica e alla georeferenziazione degli utenti nel momento in cui condividono le portate che arrivano in tavola. Un modo in più per sdoganare la foto-mania al ristorante ormai malvista da tanti addetti ai lavori? Pro e contro dell'era digitale.