Dopo 4 anni di calvario ha aperto i battenti Otaleg! Monteverde. Imprevisti, ritardi nei lavori di ristrutturazione, ripensamenti, Covid, e poi problemi burocratici soprattutto. Il destino non ha fatto mancare nulla a Marco Radicioni e alla sua squadra. “Sono successe un po’ tante cose, questi 4 anni ci hanno tolto tempo, soldi, gioia” fa Marco “ma una cosa positiva c’è, la gelateria di Trastevere, che ha pompato tutto: se stessa, i lavori dei nuovi locali, 96mila euro d’affitto di via dei Quattro Venti da maggio 2019”. Di Marco Radicioni e del suo Otaleg! Monteverde ne abbiamo parlato in diversi articoli, uno degli ultimi. Quello che vogliamo qui raccontare è l’attività fresca di apertura: il locale, l’offerta, che oggi scommette anche su dolci e caffè, le nuove passioni del brand, la squadra, i progetti.
Otaleg: il locale a Roma
Una porta al civico 70 di via dei Quattro Venti, una delle arterie di Monteverde Vecchio. 150 metri quadrati con banconi caffetteria, dolci e gelateria sulla sinistra, a destra 3 tavolini e alti sgabelli per consumazioni al volo, in fondo laboratorio a vista. In allestimento una saletta per degustazioni al piano inferiore, prossima all’apertura, e tre tavoli all’esterno, in attesa di autorizzazione. A pochi giorni dall’apertura c'è movimento già dalle 9 del mattino per la prima colazione, il resto della giornata fino alle 23 per espressi, caffè alternativi, gelati, merende, a breve lunch salati.
Otaleg: la squadra
Al laboratorio di dolci c’è Francesca Cogliandro, pasticciera e spalla storica di Marco Radicioni. Di Otaleg! ha condiviso gioie e dolori fin da tempi del punto vendita ai Colli Portuensi, prima del trasferimento, nel 2015, a via di San Cosimato 14a, in uno dei cuori di Trastevere. Da banchista si è appassionata ai dolci. Ha seguito corsi di pasticceria ma soprattutto la propria indole: entusiasmo, talento, studio, prove. “C’è tanta Francesca dentro i dolci Otaleg!” sorride Marco “è il mio alter ego sul fronte pasticceria”. Alla caffetteria, dietro una splendida Maverick di Victoria Arduino total black, c’è Gianni Olimpo, nuova figura nella squadra, alle spalle diverse esperienze nel settore e in locali di specialty coffee, soprattutto a Milano. Ai gelati c’è il maestro Radicioni, faro del sottozero nel panorama capitolino e nazionale. La sua forza: 20 anni di esperienza, talento naturale, creatività pura, curiosità che lo porta a cercare e selezionare senza sosta gli ingredienti e a sperimentare ricette e nuovi abbinamenti, stagionalità, ricerca del chilometro vicino allo zero, cambiamento continuo, “altrimenti diventa un lavoro”, ironizza. Per cui quello che trovate oggi non è detto che lo trovate domani. E i gusti di creme e frutta non sono gli stessi tutti l’anno.
Otaleg: l'offerta tra gelati, caffè e cornetti
A tutte le ore del giorno si sorseggiano espressi, cappuccini tradizionali e con latte d’avena, coffee cold brew e caffè fatti con V60, AeroPress e Moccamaster, partendo da miscele e monorigine di diverse torrefazioni artigianali, da sorseggiare lentamente nelle belle tazze spesse e panciute senza presa. “a Breve inseriremo la nuova tecnologica della Maverick Pure Brew” anticipano. Nel banco dei dolci, fatti con farine Marino, trovate torte (al momento frolle estive coronate da frutti di bosco), monoporzioni, biscotti e biscottoni (dall’Iconico Otaleg!, con liquirizia e zucchero di cocco, ai diamantini nei gusti caffè, pistacchio, vaniglia e limone), al mattino una piccola ma golosa scelta di cornetti, alcuni senza zucchero o con zuccheri alternativi. Il gelato resta il protagonista. I sorbetti Otaleg! da 5 anni sono realizzati – forse unico caso al mondo – senza acqua: solo polpa di frutta fresca di stagione e zucchero. Roba che sfida l’ingegneria del gelato (“cambiamo un frullatore ogni 2-3 mesi” ridacchia Marco). Il latte, lo stesso usato nei cappuccini, è quello di Caterina Maceroni, azienda agricola con 80 mucche a Ceprano (FR) “un latte ricco e saporito con 3,8% di grassi, che in inverno raggiungono il 4,2%, frutto di un bel lavoro sulle vacche, sull’alimentazione e sulla selezione dei tori” precisa Marco. Il miele proviene da Casale della Riserva Torlonia, alias Silvia Cittadini, nella campagna romana a un quarto d’ora dal centro città. Tutto molto materico e concreto, in alcuni casi raffinatissimo, in altri al limite del ruvido, dove dominano il sapore e la freschezza: il talento di Marco è quello di far parlare una grande materia prima. A breve entrerà in pista l’offerta salata: focacce, pizze, lieviti salati.
Otaleg: cosa assaggiare
Per colazione le proposte da non perdere: tutte. Obbligati a una scelta: il cornetto alla crema pasticciera, setosa, raffinatissima, una specie di squisito zabaione senza alcol e con l’amido di mais al posto della farina, una genialata di Francesca. Magari sorseggiando un Etiopia specialty coffee, naturalmente dolce, fruttato e cioccolatoso. Da provare anche il cornetto di farro, con o senza confettura di lampone, le frolle monoporzione con crema pasticciera e frutti di bosco (di un’esuberanza esagerata), in generale tutti i lievitati farciti (crema al pistacchio, confettura di albicocche…): non solo al centro, anche ai lati, per una golosità fino all’ultimo morso. Alla faccia del food cost.
Sul fronte gelato, i gusti di creme hanno il calore, la pienezza e la naturale dolcezza di un latte di alta qualità. Solo per citarne alcuni: il “camaleontico” fiordilatte, la nocciola (gentile romana di Viterbo), A Monteverde (in omaggio al quartiere: crema con plumcake al caffè e crema di nocciola), il “piacione” mascarpone (con semi di zucca, di girasole e caramello), la nobile liquirizia (con liquirizia del barone Amarelli), il sorprendente gorgonzola con mirtilli (gusto creativo del giorno). Ancora più sorprendenti i sorbetti: sapori puri, prepotenti, pieni, evocativi. In questo periodo il “materico” sorbetto al lampone (una passeggiata estiva nei boschi del Trentino Alto Adige, ma fatto con lamponi viterbesi), quello gioioso di mango (una danza felice sotto il sole dei Tropici, ma realizzato con mango di Calabria, “la mia regione, appena posso la metto nei miei gusti”), l’elegante sorbetto di cioccolato 100% (da massa di cacao peruviano Chuncho Cuzco Tesoro Amazónico, intenso ma gentile ed elegante), quelli solari di pesche (sempre due in pista, la tabacchiera e un’altra a rotazione a seconda della stagione e del mercato: pesca noce, nettarina, percoca…), lo spaziale sorbetto di pistacchio, con una piccola percentuale d’acqua per emulsionare l’impasto (“da pistacchi greci, turchi o iraniani, mai italiani, una precisa presa di posizione per trasparenza” precisa), un gusto “fuori controllo”: fuori di testa, fuori bilanciamento, fuori dal food cost, fuori di tutto. Una delle creazioni che più di altre rappresentano Marco Radicioni.
Otaleg! Monteverde - Roma - via dei Quattro Venti, 70 - 3386515450 - otaleg.com - sempre aperto (per ora) - orario 9.00/23.00
Foto in copertina: Staff Otaleg! a via dei Quattro Venti: da sinistra Gianni Olimpo, Francesca Cogliandro e Marco Radicioni