È il tema del momento, lo sfogo di Bendetta Rossi, diva della cucina online che sabato 6 maggio si è aperta con i suoi followers con un video su Instagram e TikTok contro la “critica culinaria snob con offese incluse”. Niente di nuovo, in fondo: di video di influencer in lacrime ce ne sono a decine in ogni settore, dal cibo al makeup, contrattacco agli haters che continuano a proliferare sui social. Stavolta, però, non si tratta di commenti lanciati nel web casualmente, ma di un articolo pubblicato su Dissapore lo scorso 13 aprile: Benedetta Rossi non lo menziona, ma dai vari riferimenti (le fialette aromatizzate, il lievito nel pan di Spagna, la sfoglia pronta) si intuisce che si tratta del pezzo di Chiara Cajelli, “Le peggiori 10 ricette di Fatto in Casa da Benedetta”.
Benedetta Rossi in difesa dei prodotti a basso costo
A offenderla non è la classifica in sé, dice la Rossi, perché dopo più di un decennio sul web alle critiche si è abituata, ma l’attacco alle scelte dei consumatori: l’uso dei prodotti economici e la spesa al discount per risparmiare. Che l’influencer non sia una chef è chiaro a tutti, lei stessa in primis “lo confermo”, dice durante lo sfogo di sabato mattina, “non sono una chef, non ho le competenze per insegnare”, semplicemente si limita “condividere quello che so fare”. Ma il punto è un altro: secondo questa “critica culinaria snob” non andrebbe bene “quello che quotidianamente il 90% delle famiglie normali mette nel carrello della spesa”. Con voce rotta dalla commozione, Benedetta si lancia in difesa di chi quella spesa al discount è costretto a farla “capisco che per fare click si è disposti a tutto, ma avete perso il contatto con la realtà. Forse non sapete che c’è qualcuno che deve far quadrare i conti”.
I commenti in difesa di Benedetta Rossi
Fioccano commenti a favore della regina del web. A partire dalle colleghe food influencer come Chiara Maci, che scrive “sii orgogliosa di te, della tua verità e della tua competenza” e poi Antonella Clerici, che asserisce convinta “meglio essere pop e non essere snob. Tu sei amatissima e vera come le persone che ti seguono. Lasciali crepare d’invidia i radical chic che vorrebbero avere i tuoi follower e la tua popolarità”. I concetti di “verità”, “autenticità”, “semplicità” ricorrono nei commenti su Instagram e TikTok tanto quanto quello di “invidia”. Diventa addirittura un dibattito politico, con Viola Carofalo di Potere al Popolo! e il suo “la sinistra riparta da Benedetta Rossi”, e c’è anche chi – come il profilo Ti Leggiamo Una Femminista – definisce lo sfogo un “manifesto anticlassista”. Dalla stampa di settore si è pronunciata Valentina Venturato di Cucina&Vini, che sui suoi account social offre spesso – oltre a consigli gastronomici – spunti di riflessione sulla questione economica legata alla spesa: “C’è uno snobismo alimentare dilagante – che sfocia ahimè spesso nel bullismo – dal quale ci si può difendere solo sottolineandone la stupidità”.
Diverso, invece, il tono dei commenti che si era generato sotto il post pubblicato su Facebook da Dissapore il 14 aprile, dove si è scatenato un dibattito variegato con più opinioni, come quella della panificatrice Sara Papa: “Purtroppo non è questa la cucina da trasmettere, la salute delle persone è in mano a chi fa televisione e noi siamo gli artefici. Non si può costruire un impero su prodotti spazzatura solo perché pubblicizzati”.