AlpiNN con Niederkofler
La stagione sciistica gourmet l’ha aperta con un coup de teatre Norbert Niederkofler. Proprio lo chef che un tempo è stato sciatore professionista, da qualche giorno è tornato in vetta (i 2265 metri di Plan de Corones) per inaugurare la sua idea di ristorazione d’autore ad alta quota, nel contesto informale (ma panoramicissimo) del neonato Lumen Museum. AlpiNN, dunque, è la versione disimpegnata della cucina pluripremiata dello chef del St. Hubertus, e il quartier generale del progetto Cook the Mountain, che Niederkofler porta avanti con Paolo Ferretti.
Cosa si mangia? Radicchio marinato alla brace con formaggio di capra, tartare di manzo di montagna con crema di maggiorana e pane alle noci, l’orzo del contadino con zucca e castagne croccanti, la Carbonara Tirolese e gli immancabili canederli, proposti con Graukase, cumino e insalata di crauti; e poi stufato di agnello e pancia di maiale con senape all’antica, costata di manzo di Grigio Alpina e salmerino al burro fuso. Da bere, etichette dell’arco alpino. Prezzi più che accessibili, con antipasti e primi proposti tra i 12-15 euro e secondi di carne a 22-24 euro. Ma l’Alto Adige, che sicuramente è la regione alpina più brava a investire sul turismo gourmet proponendo le sue specialità direttamente sulle piste da sci, non è l’unica meta ideale per chi vuole trascorrere una Settimana Bianca immerso nella natura incontaminata senza rinunciare al lusso di una bella tavola.
Enrico Bartolini a La Thuile
Dall’altra parte dell’arco alpino, nella Valle d’Aosta de La Thuile, lo chef al debutto si chiama Enrico Bartolini. Non certo un esordiente della ristorazione che conta, e sempre più saldo nella gestione di un gruppo che da qualche anno fa incetta di premi senza accennare a rallentare. Dal suo quartier generale del Mudec, infatti, Bartolini ha già dimostrato di saper guidare una squadra di giovani capaci di tenere alto il nome dell’impresa. È Marco Locatelli – già alla guida del ristorante Casual di Bergamo Alta, di cui continuerà a mantenere le redini – la figura designata per supervisionare la brigata del ristorante Chaveur del Montana Lodge & Spa, un boutique resort esclusivo a pochi minuti dalle piste di Courmayeur Mont Blanc. In questo caso, quindi, non cambia la squadra (in cucina lo chef è Stefano Granata), ma l’approccio alla cucina del territorio, tra musetto e piedino di maiale con mostarda di pera con liquirizia, risotto con toma valdostana, piccione e ginepro e cervo con barbabietola e ciliegia. All’interno della struttura alberghiera si mangia anche al bistrot e al bar.
CampZero. Lounge bar, ristorante e orto alpino
Ancora in Valle d’Aosta, ma ai piedi del Monte Rosa, affronta la sua prima stagione sciistica anche l’innovativo CampZero inaugurato a Champoluc all’inizio dell’estate 2018 dalla famiglia Scaglia: un investimento da 15 milioni di euro per lavori che si sono protratti due anni con l’idea di offrire una struttura d’ospitalità unica nel suo genere, votata alle attività sportive (active luxury resort si definisce la struttura, per la varietà dei servizi offerti). CampZero è innanzitutto un hotel dal design contemporaneo, integrato con la natura circostante; dispone di una piscina, di una parete attrezzata per l’arrampicata indoor e di una parete di ghiaccio per l’arrampicata invernale, direttamente sulla facciata dell’hotel. Ma anche l’offerta gastronomica gioca un ruolo importante, con il ristorante gourmet guidato dallo chef milanese Luca Gubelli e un lounge mixology food bar per una proposta più informale disponibile in ogni momento della giornata. Valore aggiunto è l’orto alpino a disposizione dello chef: 18mila metri quadri di terreno per erbe aromatiche e ortaggi che finiscono nel piatto.
AlpiNN – Plan de Corones (BZ) – Lumen Museum – www.alpinn.it
Montana Lodge & Spa – La Thuile (AO) - https://montanalodge.it/it/eat/
Campzero – Champoluc (Ao) - https://www.campzero.com/it/cuisine/
a cura di Livia Montagnoli