La storia del summit
Quando nel 2015 Seeds&Chips esordì in occasione dell'Expo di Milnano forse neanche i suoi organizzatori avrebbero immaginato quanto l'appuntamento meneghino potesse diventare in pochi anni un momento di confronto fondamentale sull'innovazione alimentare. Un global summit nel senso più vero del termine, aperto alla partecipazione di ospiti internazionali in arrivo da tutto il mondo, capace di riunire platee numerose, aziende a startup all'avanguardia, relatori impegnati sul campo per studiare soluzioni al cambiamento climatico, arginare lo spreco alimentare, rinnovare costantemente l'agricoltura di precisione, stimolare un'economia circolare per distribuire le risorse (limitate) in modo equo. E invece l'iniziativa promossa da Marco Gualtieri è cresciuta un'edizione dopo l'altra, l'anno scorso persino l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha calcato la scena, per l'attesissimo speaking con lo chef della Casa Bianca. E tra qualche giorno sul palco della quarta edizione di Seeds&Chips, dal 7 al 10 maggio (in concomitanza con Milano Food City) al MiCo di via Gattamelata, sono pronti a salire oltre 200 speaker internazionali, investitori e policy maker.
Seeds&Chips. La quarta edizione
Tra loro anche i big più attesi, con l'apertura del congresso affidata al Ceo di Starbucks Howard Schultz (che così celebra ancora una volta l'imminente esordio in città della celebre catena di caffetterie), e l'arrivo dagli Stati Uniti del 68esimo Segretario di Stato americano John F. Kerry, chiamato a parlare di come le politiche sostenibili possono conciliare le esigenze del sistema alimentare con le urgenze del Pianeta legate al cambiamento climatico. Kerry sarà sul palco l'8 maggio, e con lui tornerà a confrontarsi con la platea milanese anche Sam Kass (lo chef di cui sopra). Ma tanti sono gli attori coinvolti nella necessaria rivoluzione alimentare mondiale che presenzieranno per portare il proprio contributo, da Nathan Myhrvold (che molti ricordano tra gli autori del progetto Modernist Cuisine) a Danielle Nierenberg, presidente di Food Tank, a Shazi Visram, ideatrice di Happy Family Organics, con un focus sul cibo per l'infanzia. Ma tutte le prospettive troveranno un proprio referente: sul palco anche Philip Lempert, il cosiddetto guru del supermercato, dati alla mano sul mondo della grande distribuzione; Seth Goldman, fondatore di Beyond Burger, sulla possibilità di incentivare una filiera alternativa, con la distribuzione di un burger vegetale; la Principessa Viktoria de Bourbon de Parme, reale olandese, impegnata a sostenere un progetto di supporto agli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo, da Honduras, Senegal, Algeria, India. Ma anche, per l'Italia, il sindaco Giuseppe Sala e Romano Prodi, Alfonso Pecoraro Scanio e Paolo De Castro; o il maestro pizzaiolo Enzo Coccia con suo figlio Andrea. I giovani avranno un ruolo importante sul palco: ogni conferenza vedrà almeno un relatore under 30, mentre grazie al format GiveMe5! gli aspiranti giovani innovatori avranno la possibilità di presentare il proprio progetto agli ospiti della manifestazione. In parallelo procederà l'operazione di scouting di nuove startup, da parte delle aziende presenti al MiCo: molte quelle invitate a parlare sul palco, tra cui le italiane Tannico (e-commerce di vino), Robonica (serre smart), Taste Srl-Vinhood (ancora vino). Il 10 maggio, durante l'ultima giornata, saranno assegnati i premi ai progetti più innovativi, e un premio sarà attribuito anche ai 5 progetti più meritevoli del contest WaterFirst!, sul tema del diritto all'acqua.
Le sfide del sistema alimentare
Ma perché è così importante stimolare il dibattito? Solo qualche giorno fa le Accademie Scientifiche nazionali dell'Unione Europea hanno presentato un rapporto congiunto sulle sfide future per la ricerca in ambito alimentare e agricolo: un appello rivolto alla classe politica (ma anche ai consumatori) “per ripensare con urgenza l'approccio al cibo e all'agricoltura”. Con particolare attenzione all'adozione di un'agricoltura intelligente dal punto di vista climatico, alle pratiche di gestione del territorio, alla sensibilizzazione del consumatore per limitare lo spreco alimentare e l'elevato consumo di carne, con conseguenti benefici per la salute pubblica. Traguardi evidentemente ancora difficili da raggiungere, ma che dovranno determinare l'agenda dei prossimi anni, con l'invito a non ostacolare la tecnologia, viste le stime di crescita della popolazione mondiale, che nel 2050 sfiorerà i 10 miliardi di persone (oggi siamo 7,5 miliardi), costringendo il sistema alimentare a incrementare la produzione del 50%. Ma come? È questa la sfida costantemente all'ordine del giorno, sfamare 815 milioni di persone che oggi non hanno di che nutrirsi. Tutte le strade, in tal senso, sono percorribili, come con puntualità, e dati alla mano, ha recentemente illustrato Milena Gabanelli sul Corriere della Sera, sollecitando il ripensamento dei modelli di sviluppo su scala internazionale e mondiale. Il confronto è aperto.
a cura di Livia Montagnoli