È vero, un vino si sceglie per la qualità del prodotto, la storia della cantina che lo produce, le peculiari caratteristiche del terroir e, non ultimo, per il piacere di consumarlo. Ma quante volte l’occhio cade sull’etichetta? E se creatività grafica e cura per la componente estetica sposassero la qualità della produzione vitivinicola italiana? Un connubio che diventa realtà grazie al progetto del gruppo cartario Arjowiggins Creative Papers, leader mondiale nel settore dei supporti creativi specializzato nell’utilizzo di carte naturali eco-sostenibili, che ha presentato – ospite, non a caso, delle cantine Mastroberardino di Avellino - il primo evento italiano dedicato alla gamma Creative Labels.
Una varietà di texture, effetti, colori per carte certificate FSC realizzate con lo scopo di moltiplicare le possibilità di utilizzo per il mercato dei vini, ma anche per il settore delle specialità gastronomiche. Perché l’etichetta, al di là del suo valore estetico, ha il compito di racchiudere il messaggio e la storia di un’azienda, prima strategia di marketing per chi vende, primo impatto con il prodotto per chi compra. E l’implementazione delle strategie di labelling può portare grandi risultati in termini di visibilità, posizionamento sul mercato ed esclusività del prodotto, come nel caso di edizioni limitate o tirature contenute cui si vuole attribuire un’immagine innovativa e accattivante.
Per questo il colosso internazionale scommette sull’eccellenza enogastronomica italiana – sono previsti altri incontri sul territorio nazionale – per sviluppare un mercato dalle grandi potenzialità creative. E si prepara ad accontentare proprio tutte le esigenze, con un’ampia gamma di carte per rispondere ad ogni necessità, dal liscio metallizzato allo shetland, dal tweed al liscio 100% riciclato. Ma anche speciali bobine autoadesive che garantiscono resistenza agli ambienti freddi e umidi (come un secchiello per il ghiaccio) e si prestano a procedimenti di stampa più delicati.
www.arjowigginscreativepapers.com