Nelle caffetterie di tutto il mondo, nei negozi di New York, sui profili TikTok, il tè matcha si conferma il protagonista di una mania globale. Ma la crescente passione per il tè verde giapponese, complice il potere virale dei social media, ha messo sotto pressione una filiera già delicata, innescando il timore di una carenza che scuote consumatori e produttori. Dai negozi specializzati in Giappone fino ai supermercati occidentali, molti rivenditori si trovano a dover limitare le quantità acquistabili dai clienti, mentre gli scaffali si svuotano a una velocità senza precedenti.
Il boom virale del tè matcha che svuota gli scaffali
Questo tè verde dal colore intenso, dal sapore leggermente amarognolo (ma con un retrogusto morbido e dolciastro) e dall’allure cerimoniale, da oltre quindici anni conquista milioni di caffetterie. Il boom improvviso della sua popolarità, dovuto anche all’invenzione, intorno al 2010, della bevanda Starbucks Matcha latte e alimentato dai social media e dal recentissimo hashtag come #MatchaTok, sta creando una situazione inaspettata. Megumi Kanaike, responsabile del negozio Simply Native a Sydney, conferma il trend: «Negli ultimi sei mesi le vendite di matcha sono aumentate del 250 per cento», afferma in un’intervista al Guardian. Ma, spiega, il problema non è tanto una diminuzione nella produzione quanto un «boom mondiale inaspettato». La polvere verde, ottenuta dalle foglie di tè coltivate all’ombra e lavorata in modo altamente artigianale, viene prodotta in quantità costanti. Tuttavia, la domanda internazionale - e in particolare quella di gradi di qualità cerimoniale, la più pregiata - sta superando di gran lunga le scorte disponibili.
Non tutto il matcha, però, è uguale. I gradi cerimoniali, ottenuti dalle prime foglie del raccolto e caratterizzati da un gusto dolce e delicato, sono i più colpiti dalla carenza. Cara Chen, cerimonialista del tè, sottolinea sul quotidiano inglese: «La qualità cerimoniale è prodotta in piccole quantità e non è progettata per essere miscelata con latte o dolcificanti, come spesso si vede nei video sui social». Al contrario, i matcha di qualità culinaria e "da cappuccino", pensati per preparazioni più quotidiane, sono più facilmente reperibili.
La responsabilità di TikTok
I social media hanno giocato un ruolo cruciale nel rendere il matcha una delle bevande più desiderate al mondo. Video di matcha haul - acquisti massicci di tè verde in Giappone da parte di influencer e appassionati - sono diventati virali, mostrando valigie cariche di barattoli e confezioni. Ma questa corsa al matcha non è priva di polemiche: «Mi dispiace per tutte le persone che non hanno potuto comprarne a causa del vostro consumo eccessivo», commenta un utente sotto un video di TikTok. La questione è resa ancor più delicata dal fatto che il matcha, una volta macinato, è altamente deperibile e non dovrebbe essere conservato per più di tre mesi.
La produzione di matcha, concentrata soprattutto nella regione di Uji, vicino Kyoto, è fortemente influenzata dai cambiamenti climatici. Zach Mangan, fondatore del marchio di tè Kettl, spiega su Eater che il riscaldamento globale sta rendendo i raccolti meno prevedibili e più difficili da gestire. «La domanda attuale ha rapidamente esaurito le scorte esistenti», osserva. Un altro problema è rappresentato dalla capacità limitata degli impianti di macinazione, spesso piccoli e artigianali, che non riescono a tenere il passo con l’aumento della domanda. Alcuni produttori, come la storica azienda Marukyu Koyamaen, hanno registrato il fatturato di sei mesi di vendite in meno di un mese, esaurendo completamente le scorte di matcha puro.
Alternative e soluzioni per i consumatori
Nonostante la crisi, gli esperti suggeriscono alcune strategie per continuare a gustare il tè verde giapponese. C'è chi consiglia di orientarsi verso matcha culinario di buona qualità per preparare bevande al latte, riservando i gradi cerimoniali a occasioni speciali. In alternativa, la crescente domanda potrebbe spingere i produttori a investire in nuove tecniche di coltivazione e lavorazione per aumentare la produzione. «L’attuale carenza rappresenta un’opportunità per l’industria del matcha di evolversi», afferma Mangan. Intanto, l’industria del tè giapponese si prepara a rispondere a una domanda che non accenna a diminuire.