Una inchiesta della Bbc svela un inquietante fenomeno che sta prendendo piede nel mondo della consegna a domicilio, quello dei rider minorenni. Già perché, a quanto pare, l'algocrazia - la dittatura degli algoritmi - non si ferma davanti a nulla, ed ora arriva a coinvolgere nelle sue forme più deteriori anche i ragazzi più giovani, quelli che per legge non potrebbero lavorare.
Il meccanismo delle sostituzioni
Il lavoro dei giornalisti anglosassoni è partito dalla morte di Leo, un 17enne che lavorava come rider per Deliveroo ed è arrivato a disvelare una sorta di mercato nero degli account all'app di consegna. Leo aveva ottenuto l'account da un adulto, che glielo aveva prestato in cambio di una quota settimanale. Il ragazzo era consapevole di lavorare illegalmente, ma aveva bisogno di denaro e si è fatto ugualmente avanti. E ha lavorato per molto tempo. Fino a quando il 20 luglio 2021 è morto in un incidente stradale.
L'intervento del governo inglese
La famiglia di Leo ha criticato l'azienda per non aver fatto nulla per impedire che il giovane lavorasse illegalmente. Deliveroo ha affermato di avere un "approccio di tolleranza zero" nei confronti dei rider non idonei, ma ha riconosciuto che il sistema è in qualche modo aggirabile attraverso il "meccanismo delle sostituzioni". E dunque "esposto agli abusi".
Il governo britannico ha espresso la sua preoccupazione per la situazione e ha convocato un incontro con le tre principali app di consegna, Deliveroo, Uber Eats e Just Eat. Il ministro dell'Interno, Robert Jenrick, ha chiesto alle aziende di riformare la propria politica di sostituzione in modo che qualsiasi "sostituto rider" venga verificato anche dalle app stesse, non solo dal titolare dell'account.