In collaborazione con Santa Teresa 1796
Ha iniziato shakerando mojito a Malta guardando tutorial su YouTube, ma oggi Andrea Pomo è uno dei bartender più influenti d’Italia, ambasciatore italiano del rum Santa Teresa 1796 in Europa – presto nel mondo – e sostenitore della miscelazione dei cocktail con base rum. L’ultima occasione per scoprirne il talento? Una serata all’Hotel de Len di Cortina d’Ampezzo, dove il rum venezuelano ha dominato la scena dietro il bancone nascosto all’interno dell’hotel, fino a trasformarsi in dolce grazie alla giovanissima maestra pasticcera Clara Astegiano.
Il rum Santa Teresa 1796
Protagonista delle creazioni di Pomo è il rum Santa Teresa 1796. Nato per celebrare i 200 anni della sua hacienda madre venezuelana, è un rum a base di melassa, invecchiato con il metodo Solera, che conferisce profondità e complessità al blend. Il cuore pulsante di questa produzione è il metodo tradizionale Triple Aged Solera. Questo sistema di miscelazione combina rum invecchiati da 4 a 35 anni. Il processo inizia con il primo invecchiamento in botti ex-bourbon. Successivamente, la maestra Ronera crea il suo blend, trasferendo parte della miscela precedente all’interno di botti ex scotch whisky dove avviene il procedimento del sistema Solera. Infine, il rum matura ulteriormente e subisce un terzo invecchiamento in botti di rovere Limousin francese. Un distillato autentico, poco zuccherino, che si presta sia al consumo liscio sia alla miscelazione.
Andrea Pomo lo definisce «Un rum camaleontico», capace di adattarsi a cocktail classici come l’Old Fashioned o il Manhattan, ma anche a combinazioni più leggere e moderne, come con l’aggiunta di bollicine.
Chi è Andrea Pomo
Andrea Pomo non si definisce un enfant prodige del bartending, eppure il suo percorso racconta tutta un’altra storia. Classe 1993, originario del lago di Garda, ha trovato nel bartending una vocazione nata quasi per caso. A Malta, in un bar di una scuola di inglese, mescolava drink seguendo tutorial, ma già allora la passione per il mondo dei cocktail si affacciava con decisione.
La svolta? Un video del team del Jerry Thomas Speakeasy di Roma, uno dei locali più conosciuti nel panorama della miscelazione, che gli ha acceso una scintilla: fare del bartending uno stile di vita.
Dopo un periodo all’estero in Spagna e Francia, Pomo torna a Riva del Garda e si forma sotto la guida di Leonardo Veronesi. Nel 2018, il destino lo porta proprio al Jerry Thomas Project nella Capitale, la realtà che lo aveva ispirato agli inizi. Nel 2021 approda come Reserve Brand Ambassador per Diageo, ma è nel 2022 che il legame con il Rum Santa Teresa 1796 diventa a tempo pieno il centro della sua attività. Da allora, Andrea si dedica a promuovere la cultura del rum, ampliandone i confini d’uso, soprattutto nel mercato italiano.
Cocktail e cena all’Hotel de Len
L’Hotel de Len di Cortina d’Ampezzo è stato il luogo ideale per esaltare l’eleganza e le note del Santa Teresa 1796. In collaborazione con Francesco Pagliula, bar manager del locale, Andrea Pomo ha ideato una serie di cocktail a tema, tutti a base di rum. Tra le creazioni della serata: Caribbean penicillin, un mix di Santa Teresa 1796, miele, zenzero, limone e liquore al peperoncino; Daiquiri diferente, con mandarino, cardamomo, zucchero e lime; Rights hands, che unisce il rum con Martini Bitter Riserva Speciale e Martini Ambrato; Old Venezuela, un twist sul classico con lime, zucchero ed erbe.
«Il pubblico italiano non è abituato a consumare rum in miscelazione come succede altrove», spiega Pomo mentre ci prepara il suo cocktail da dietro il bancone, «Il mio obiettivo è offrire esperienze che facciano scoprire le mille sfumature di questo rum così versatile», continua Andrea, «Può essere la base di cocktail classici o trasformarsi in qualcosa di completamente nuovo». Ed è proprio sulla capacità di reinterpretare il consumo del rum che Andrea ha costruito il suo obiettivo come ambasciatore del rum Santa Teresa1796: ampliare il pubblico per il consumo del prodotto liscio, ma proporre anche nuove modalità di consumo.
Il dolce a tema di Clara Astegiano
La serata, però, non si è fermata ai cocktail. Clara Astegiano, classe 2000, talentuosa pasticciera dell’Hotel de Len, ha trasformato il Santa Teresa 1796 in un golosissimo dolce. Un bicchiere da Martini con all’interno una granita e mousse al limone con un cuore di crema al rum e una sfera di menta, un omaggio alle note aromatiche del distillato. Ma non si è fermata solo al dessert al cucchiaio: la pasticciera ha realizzato anche cioccolatini ripieni, per esaltare la sfumatura del Santa Teresa 1796 – dalle spezie alla vaniglia, fino alla frutta secca – avvolti da un croccante guscio al cioccolato bianco.
Il rum Santa Teresa 1796 in edizione limitata
Tra le bottiglie di rum presentate da Andrea Pomo spiccano interessanti edizioni limitate del Santa Teresa 1796. La versione Speyside Whisky Cask Finish, affinata per 13 mesi in botti di single malt scozzese. Sebbene ci siano molti whisky che utilizzano finiture in botti di rum, questo è uno dei pochi rum al mondo finiti in botti di Single Malt Scotch Whisky. Per gli amanti del caffè, poi, Santa Teresa 1796 produce Arabica Coffee Cask Finish. Il classico Santa Teresa 1796 viene affinato per tre mesi in botti di quercia americana che hanno precedentemente contenuto per 6 mesi un rum in infusione con una miscela Arabica di chicchi di caffè, coltivati nella stessa hacienda Santa Teresa, con cui Andrea Pomo ama farci gli espresso Martini.
Chissà se il prossimo anno una nuova edizione limitata sarà dedicata, invece, proprio al cioccolato venezuelano... Stay tuned.
Le foto sono di Benedetta Bressani