Storia della rosticceria che ha riportato in auge le rosticcerie in Italia

20 Lug 2024, 12:23 | a cura di
Una formula quasi in declino, quella della rosticceria, finché in anni recenti giovani imprenditori non hanno deciso di puntare sul genere. In provincia di Napoli uno degli esempi più fulgidi è Rostì, che vince il premio di Campione Regionale nella guida Street Food 2025 di Gambero Rosso

Matteo del Cuoco, nel nome aveva già scritto il suo destino. «Cuoco, che bella parola», diceva Totò nel film Miseria e Nobiltà, bellezza che si ritrova nella storia di Matteo e della sua creatura Rostì, luogo goloso, nel migliore senso del termine. Siamo a Pomigliano d’Arco, nella provincia interna di Napoli: un tempo zona agricola, poi l’arrivo dell’industria automobilistica ha stravolto l’identità e l’economia del luogo. Da un po’ di anni la cittadina vesuviana è meta del gusto, grazie a più imprenditori, medio piccoli, che hanno visto nello street food di tendenza, e di qualità, una strada possibile. La storia ha dato loro ragione e su questa scia golosa nasce Rostì, che si inserisce, tra i primi, in una generale rinascita del format rosticceria e guadagna il premio di Campione Regionale nella guida Street Food 2025.

Rostì, la rosticceria di Pomigliano d'Arco

Non una normale rosticceria, è lo slogan di Marco, che ha pensato il suo locale come un tempio del cibo che parla napoletano. Il timido inizio nel 2020 focalizza l’attrazione su un must amatissimo dai partenopei e da lui in primis, la frittatina di pasta, praticamente un pasto, un primo racchiuso in una panatura croccante e fritto. La sua esperienza in vari ristoranti, e un palato curioso, abituato a mangiare bene, sono il know how che ha fatto da ingrediente principale nelle preparazioni di Rostì. Il buono si fa notare subito, così la crescita è stata immediata, permettendo di ampliare l’offerta di cucina e di trasferirsi in un locale più grande, dotato di sala con tavoli, quindi non più solo asporto. Cucina a vista, team giovanissimo e motivato –  Matteo ha 25 anni e gli altri cinque fra ragazzi e ragazze della squadra hanno pure loro tra i 23 e i 25 anni - e un locale giovane anche nello stile, colorato e vivacissimo, con molti richiami alle frasi di uso comune tra i napoletani, con quella leggerezza storica che crea il giusto clima di condivisione e divertimento.

Tra fritti e pasta

Magnum di genovese, divertente e un vero e proprio foodporn giocoso: nella forma ricorda il famoso stecco di gelato - omaggio all'idea di Massimo Bottura e alla tradizione napoletana - è un fritto croccante di ragù alla genovese. Oltre ai fritti da asporto - c’è anche la frittatina del mese: la futuro di aglio, olio e peperoncino sta spopolando - troviamo i primi piatti di tradizione napoletana, la pasta è fresca, preparata in proprio. Il ragazzo ha un cervello che gli dà ragione di ogni scelta. Ecco che arrivano ai tavoli la pasta e patate con maccheroncelli all’uovo sulla crema di patate, Parmigiano Reggiano 30 mesi e polvere di pancetta, poi i mitici ziti alla genovese, quella buona buona: la domenica sono disponibili anche per l’asporto. Tonnarelli cacio, tre pepi e limone di Sorrento. Non una normale Nerano, con gnocchi freschi, crema di zucchine, crema di parmigiano reggiano e chips di zucchine. Ogni mese ha il suo primo come novità.

La box da asporto dei fritti è gettonatissima, come pure l’intramontabile parmigiana di melanzane, sia classica, che in versione vegana. Per uno sfizio, per una sosta pranzo, o cena, sicuramente appagante, Rostì è aperto dal martedì alla domenica, sia a pranzo che a cena. Non si accettano prenotazioni. Il menu è consultabile dall’account Instagram.

Rostì - via Alfa Romeo 13/15 - Pomigliano d’Arco (NA) – instagram.com/rosti_pomigliano

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