Nella primavera del 2025 Roma sarà la prima tappa di un evento che promette di ridefinire il modo di vivere e interpretare la celiachia: non più solo una condizione medica, ma un’opportunità per ripensare l’alimentazione in chiave inclusiva. L’evento si chiama “CeliaKè?!” e quello che gli organizzatori definiscono come “il primo festival itinerante interamente dedicato all'universo senza glutine” verrà ospitato all’interno del Borgo Boncompagni Ludovisi, vero e proprio borgo alle porte della capitale, dal 16 al 18 maggio.
Concepita come un villaggio tematico, la manifestazione ideata da Valentina Pagliuso e Josè Luis Lopez Ruggiero di Live Productions, realtà romana attiva nel mondo degli eventi, nasce da una semplice ma ambiziosa idea: rendere il mondo gluten-free non solo più accessibile, ma anche più comprensibile, coinvolgendo non soltanto chi vive ogni giorno le sfide di una dieta senza glutine, ma anche amici, familiari e curiosi. Un viaggio fatto di gusto, consapevolezza e socialità, pensato per abbattere barriere e pregiudizi su una realtà che tocca milioni di persone.
Un villaggio inclusivo per scoprire, degustare e informarsi
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia sono oltre 250.000 le diagnosi di celiachia certificate, ma il numero reale potrebbe essere almeno il doppio. Nonostante la crescente offerta di prodotti gluten-free, convivere con questa condizione resta una sfida quotidiana, fatta di scelte limitate e di una socialità spesso condizionata dalla paura delle contaminazioni.
Questa sorta di villaggio-festival, si propone di diventare una piattaforma di incontro e scoperta, che offrirà esperienze culinarie, momenti di intrattenimento e spazi dedicati all’informazione. Un festival gastronomico, ma non solo.
“Si potrà passeggiare tra food truck che offrono specialità creative senza glutine, degustare birre artigianali e vini, partecipare a laboratori di cucina o semplicemente rilassarsi sui prati del borgo”, spiega al Gambero Rosso Valentina Pagliuso, founder di Live Productions.
“L’accesso – sottolineano gli organizzatori - sarà gratuito e aperto a tutti. Vogliamo segnare un cambio di prospettiva: la celiachia non è più solo una condizione medica, ma un’opportunità per ripensare l’alimentazione in chiave inclusiva. Che si tratti di un bambino celiaco che finalmente può scegliere senza restrizioni, o di un appassionato gourmet curioso di esplorare nuovi sapori, vogliamo offrire un’esperienza indimenticabile”.
Partner di CeliaKè?! in questa iniziativa è Cibalia – Ogni gusto ha una storia, giovane e-commerce laziale fondato su un progetto dedicato alla promozione delle eccellenze enogastronomiche realizzate da piccoli produttori artigianali, con l’obiettivo di riportare sulla tavola i sapori autentici della cultura alimentare italiana.
Non solo cibo: incontri, laboratori e seminari
Nell’intento degli organizzatori la manifestazione dovrà essere anche un’occasione per riflettere e confrontarsi. Tra un assaggio e l’altro, infatti, i partecipanti avranno accesso a sessioni informative con esperti del settore, come il biologo e nutrizionista Marco Ciambotta (tra i soci di Cibalia, ndr), e potranno ascoltare storie e testimonianze di chi affronta la celiachia ogni giorno scoprendo soluzioni innovative per rendere la vita gluten-free più semplice e appagante.
Durante l’evento sarà persino possibile prendere parte a veri e propri corsi di cucina, come quello che vedrà i bambini protagonisti sotto la guida di Maya Senza Glutine: la chef influencer che da qualche anno ormai gira l’Italia per promuovere una cultura alimentare consapevole, che abbraccia le differenze e valorizza il cibo come esperienza condivisa e che sarà presente anche nell’area food-truck.
Non mancheranno gli angoli dedicati ad altre eccellenze come il vino, la birra (ovviamente senza glutine) e l’olio d’oliva. Quest’ultimo non sarà possibile solo assaggiarlo nell’area curata dagli organizzatori di UNTO Evo Fest, ma sarà anche oggetto di seminari e momenti informativi.
L’evento si svolgerà in concomitanza con la Giornata Mondiale della Celiachia, un ulteriore segnale dell’intento degli organizzatori di sensibilizzare su un tema che riguarda non solo chi è direttamente coinvolto, ma tutta la società. Perché, in fondo, la buona cucina è tale solo se riesce a unire, senza escludere nessuno.