Arrivederci Mazzo, benvenuto Legs
Il pollo fritto di Mazzo e le birre di Artisan. È la formula di Legs, il nuovo progetto dei Fooders (al secolo Marco Baccanelli e Francesca Barreca) insieme ai publilcans Emanuele Repetto e Giuseppe Ricciardulli che accolgono la sfida di trovare il proprio spazio a Centocelle come avvenuto qualche anno fa per San Lorenzo. Occupano i locali che sono stati fino a pochi mesi fa di Mazzo, e mentre i primi due si preparano al tour (seguite la pagina Mazzo Invaders sul sito dei Fooders), a Centocelle si scaldano i motori.
Se la proposta è semplicissima, il progetto, nel suo complesso, è molto più elaborato di quanto l'apparenza potrebbe sembrare. “Vogliamo portare qualcosa che all'estero c'è, ma in Italia ancora non si vede tanto” e il riferimento è a un certo tipo di locali che diventano luogo di incontro di arti diverse. Collettori di idee, intuizioni, proposte e progetti anche estemporanei che dal cibo arrivano alla grafica, da questa alla musica, toccando abbigliamento e arti visive prima di tornare al cibo. Una specie di grande box insomma. Che mescola cultura molto street e linguaggio molto pop. Con un biglietto di presentazione capace di arrivare a tutti: birra e pollo fritto.
Pollo fritto e creatività
Impossibile non pensare a David Chang, che proprio ai panini con il pollo ovviamente fritto ha dedicato il suo Fuku, del resto Chang è uno dei modelli di chef-imprenditore amati da Marco e Francesca. Ma i riferimenti sono tanti. Perché l'obiettivo dei Fooders e di Artisan non è “solo” trasformare Mazzo in un fast food, se pure di alta qualità, ma di rendere il piccolo locale di via delle Rose, un luogo di incontro di creativi che – ognuno nel proprio campo – condividano linguaggi e attitudini. Tutti molto indie, come da sempre ci hanno abituato i due.
Legs a Roma. Il logo e i riferimenti
Si parte con un nome – Legs – corto e incisivo, che arriva diretto, semplice da dire e ricordare. E molto efficace. A firmare il logo, l'artista Warios, calligraffiti ambassador e nome di punta di certa cultura underground ormai accreditata anche nel main stream più aperto (all'attivo anche la collaborazione con Fendi). Autore, tra l'altro, degli interventi sulle pareti di Artisan che per Legs firma maglie e snapback.
L'obiettivo - dichiarato - è di portare il marchio fuori dallo stretto ambito della cucina. E qui l'ispirazione va, di nuovo, dall'altra parte dell'oceano, a Los Angeles, dove il deli Uncle Paulie's ha dato vita a un merchandising d'autore, con una linea di abbigliamento ambitissima. Insomma far sì che quel logo cominci a vivere anche in settori diversi rispetto a quelli food e che il locale diventi a breve un posto “dove succedono cose e nascono idee”. Il tutto a partire da un linguaggio irriverente e superpop sia nel cibo che nella comunicazione, ironica e parecchio cool. Con le gambe – non solo di pollo – in primo piano.
Legs' Connection
“Vorremmo che Legs diventasse un contenitore di idee” dice Marco, e aggiunge “se ci chiedi il catering ok, ma ci piacerebbe nascessero soprattutto collaborazioni”. Per esempio con artisti che possano disegnare una capsule collection di abbigliamento con il marchio Legs, come per Uncle Paulie's, o con festival musicali o di grafica in cui la proposta del cibo possa essere parte stessa dell'evento. “Vorremmo creare qualcosa che abbia più ramificazioni" spiega ancora Francesca "non un locale fine a se stesso, perché ci piacerebbe che il cibo diventasse il mezzo per fare progetti in altri settori” legati alla cultura underground, alla musica indie, alla street art con la quale hanno già più di un contatto.
Gli eventi d Legs
“Ci serve un luogo fisico per cucinare, certo, ma Legs deve essere una finestra nel quartiere e un luogo di incontro”. Che ospiterà esso stesso eventi, grandi e piccoli. Presentazioni di dischi, di fumetti, ma anche serate con barman o chef ospiti, chiamati a portare cocktail o panini d'autore (e anche in questo caso le molte relazioni dei Fooders giocano a loro favore). Insieme anche eventi con birrifici, sul modello di quanto succede da qualche anno nella birreria di San Lorenzo. "Partiremo dai birrifici laziali, ma vogliamo tenerci aperti anche ad altre possibilità, con produttori italiani e internazionali" aggiunge Giuseppe Ricciardulli. Non mancheranno anche proposte fuori menu del duo Baccanelli-Barreca “per dire che ci siamo” (la famosa trippa fritta di Mazzo o magari la cotoletta di pollo alla bolognese). Ma Legs potrà anche andare in trasferta in altri locali o dedicarsi alla cotta di una sua birra (complice l'esperienza del duo di publicans). “Abbiamo un sacco di idee” concludono. Che partono, tutte, dall'assoluta replicabilità di un progetto così semplice. Perché è facile immaginare che, da Centocelle, il piccolo Legs può puntare ad arrivare anche in altre zone della città e non solo.
Cosa si mangia. Menu di Legs
Alette, strips, cosce e via così: tutto pollo e tutto fritto all'italiana “panato e non pastellato”. Perché? “Intanto perché ci piace da morire” risponde Marco “e poi” aggiunge Francesca “perché è una cosa che si può anche slegare dalla nostra presenza: non crediamo a un Mazzo senza di noi, ma uno spin off di pollo fritto sì. Per garantire un prodotto sempre ottimo stiamo mettendo a punto un manuale di procedure infallibili che neanche alla Nasa, insieme a Roberta Virgilio che ci ha aiutato nella fase d'avviamento del progetto”. Anche perché: “fai poche cose, devono essere perfette”. Oltre ai fritti con la panatura home made anche un paio di panini (con il soffice bun creato ad hoc da Gabriele Bonci): uno con il pollo fritto (sic!) e uno veg (all'apertura è con crcocchetta di funghi cardoncelli e shiitake), e poi coleslaw, patatine fritte, salse Heinz, una - quella Cacciatora - di base mayonese personalizzata. L'offerta si esaurisce qui.
Cosa si beve. Le birre di Legs
Da bere birre 6 artigianali del Lazio: “dove ci sono realtà importanti, che lavorano sempre meglio” spiega Giuseppe Ricciardulli. “Nomi come Jungle Juice, Vento Forte, Hilltop, Rebels e molte altre”. Sono alcuni dei produttori che si incontreranno da Legs, “insieme a birrifici meno blasonati ma che fanno grande qualità. Ma soprattutto" aggiunge "avremo tutti i prodotti al massimo della freschezza, una cosa fondamentale soprattutto sugli stili più luppolati e sulle basse fermentazioni". Poi c'è poi sempre una spina extra, all'apertura è una Cantillon, “cose più impegnative o particolari: imperial stout, barley wine o sour, di importanti birrifici italiani o esteri” un po' come si trovano al loro pub, dove c'è sempre fissa una americana e almeno un paio di acide. “Anche se Legs non punta a quel tipo di selezione, ma a una proposta più semplice, l'impronta di Artisan gliela vogliamo comunque dare”. Le lattine - tutte di birrifici esteri - sono pensate soprattutto per l'asporto, poi ci sono anche un paio di vini in mescita e tre bottiglie (bianco rosso e bollicinne) che cambiano in continuazione ma sempre nell'ambito di vini naturali. In più gin alla spina (la passione del gin rimane), all'apetura un Tanqueray aromatizzato in casa al lemongrass "e in futuro anche cocktail in fusto e seasoning".
Prezzi di Legs
L'idea del locale monoprodotto, è anche per semplificare al massimo il lavoro limitando sprechi e – appena tutto gira – riuscire a spuntare prezzi più bassi con i fornitori “così da prendere materie prime sempre migliori. Per esempio non partiamo con un biologico certificato, che alzerebbe parecchio i costi. Aumentando i volumi possiamo arrivarci”. Economia di scala, in poche parole. “Vogliamo essere un posto per tutti, aperto al quartiere e non rivolto a una clientela gourmet. Quindi dobbiamo riuscire a uscire sul mercato a un prezzo basso, senza rinunciare alla qualità”. E riducendo materie prime e fornitori è possibile. Il quartiere, che pure è in fase di crescita riguardo l'offerta ristorativa, è vivace, ma sono ancora tanti i locali con prezzi (e qualità) bassissimi, taglieri enormi di salumi a 4 euro, che non lasciano dubbi sul livello dell'offerta. “Non possiamo fare quella politica dei prezzi, ma staremo ampiamente nella media di Centocelle”. Quale sarà dunque la media? “3 e 5 euro la birra, e 7 il panino con il pollo e quello vegetariano, 4 le patate e 3 una aletta di pollo - che serviamo intera, poi" aggiunge Francesca "ci sono combo convenienti: prezzi più bassi se si abbinano più cose, per esempio birra e panino”.
L'ambiente, il packaging, le bici
Semplice la proposta, semplice l'ambiente: “super spartano” fa Francesca “proprio per comunicare, in modo chiaro, che è un posto alla portata di tutti”. Quindi restyling completo (seguito da Vania Caruso e Giulia Ciucciovino di Mostarda Design): cambia tutto (tranne la cucina), via il tavolo, rimane qualche appoggio, perché è semplificato pure il servizio: carta e cestini per patate e pollo (ma bicchieri di vetro), per chi consuma in loco. Confezioni bio per l'asporto e il delivery, anche per ridurre plastiche e packaging. Poi nel tempo si potrà aggiustare il tiro con qualche upgrade, un po' come è stato per Mazzo, ma per ora deve essere ridotto ai minimi termini, con l'unico investimento – necessario – dell'impianto della birra. Che deve assicurare un servizio come si deve.
Inaugurazione ufficiale, il 9 ottobre; aperto dal 18 giugno, tutti i giorni dalle 5 fino a mezanotte, veerdì e sabato fino all'1 e a bree parte anche il delivery, in bici e l'attenzione ai ciclisti– e sono molti quelli del quartiere – sarà anche in loco: per loro si stanno preparando servizi, benefit e vantaggi.
Legs (ex Mazzo) - Roma - via delle Rose, 54 - 06 6496 2847 - thefooders.it- www.facebook.com/legsroma/ dal 18 giugno
Artisan - Roma - via degli Aurunci, 9 - 334 385 4301 - https://www.facebook.com/pg/art.isan.90/about/?ref=page_internal
a cura di Antonella De Santis