Fashion design e ristorazione, due mondi distinti che si uniscono in un progetto di alta moda da lavoro. è una figura originale. Il suo primo lavoro è nel campo della moda, quella dei grandi brand, delle passerelle e delle riviste patinate; una fashion designer prestata alla ristorazione: instancabile, sforna oggetti progetti e idee. Una decina d'anni fa – 12 per la precisione - anche un ristorante, in pieno centro di Roma. Un luogo originale, pieno di stile, colori, atmosfera, unisce stimoli diversi che tanto rispecchiano la sua creatrice. L'ha immaginato come una casa, il suo Coromandel, con collezioni di oggetti - chiavi, bambole, tarocchi - tessuti preziosi con nuance precise, mobili antichi, a marcare uno stile inconfondibile, rilassato e raffinato.
E con una grande personalità, anche nella proposta gastronomica, concentrata com'è sulla prima parte della giornata: il momento della colazione è quello centrale, niente caffè al banco e cornetti da sbocconcellare al volo, ma una proposta sontuosa, come quella dei grandi hotel, però alla portata di tutti, e tutti i giorni, per prendersi uno stacco e sentirsi un po' in vacanza anche nella propria città. Torte, croissant sfogliati, uova, grandi tazze di tè o caffè, un menu che facilmente muta in in brunch (con pancake, croque madame e monsieur), non più relegato alla domenica, ma sempre disponibile, in questo ristorante che non esita a chiudere prima che faccia buio. La sera è infatti dedicata agli eventi speciali, come il programma di cene con cuoche internazionali, a raccontare storie e società attraverso i piatti. A corollario ci sono sempre i dettagli, gli ornamenti, gli oggetti (anche in vendita) scelti con un gusto molto riconoscibile, un massimalismo armonioso e inconsueto che rimanda a certo eclettismo di primo '900.
Coromandel Couture
A conferma di questo, il nuovo progetto di Katia Minniti Berard la porta a unire, per la prima volta, i suoi due mondi, per creare un brand di alta moda da lavoro - Coromandel Couture - divise sartoriali realizzate con l'approccio che usa nel suo altro lavoro. Su misura e personalizzate, moderne ed esclusive, comode, funzionali, eleganti, capaci di raccontare al primo sguardo il luogo in cui si inseriscono, secondo il principio che l'identità di un locale si esprime in ogni dettaglio che deve dunque essere coerente con il suo stile, senza dimenticare il grande valore espressivo e di comunicazione che ha l'abbigliamento (anche quello da lavoro), «Sapersi distinguere è importante nell’approccio al cliente, serve per entrare in empatia e costruire un rapporto di valore in modo immediato. Una divisa comunica chi sei, racconta la tua storia e seduce l’ospite che percepisce da subito la differenza del luogo in cui si trova» spiega Katia.
Ci lavora un po' su e crea la sua linea, occupando un segmento di mercato ancora (incredibilmente) non residuato. Lo fa lei, con pezzi unici, abbinabili, con fantasie e colori pieni di carattere, ma adattabili ai vari contesti. Semplici o più arditi, con il primo obiettivo di essere portabili, con tasche funzionali e tessuti di qualità, tagliati e cuciti singolarmente su modelli studiati dalla designer di volta in volta. «C’è tanto studio dietro a ogni proposta: incontri, confronti, appuntamenti, proposte, prove, dettagli da perfezionare, modelli da testare – spiega - Il mio è un lavoro di sartoria che ha il compito di cucire, assembrare e apportare le modifiche sulla persona, e non su un manichino, una volta approvata l’idea alla base dell’abito».
Coromandel - Roma - via Monte Giordano, 60 - https://coromandel.it/