Un ristoratore di Lodi, perseguitato dal timore di diventare vittima di rapina mentre gestisce gli ingenti incassi giornalieri, si è rivolto al Tribunale Amministrativo per ottenere il porto d'armi. Ma la risposta del Tribunale è stata netta e categorica: un secco "No".
Porto d'armi rifiutato
Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) della Lombardia, ha deciso di respingere la sua richiesta ritenenendo che i rischi per la sua incolumità potrebbero essere notevolmente limitati attraverso l'uso di mezzi di pagamento elettronici alternativi, come il Pos, riducendo la circolazione di denaro contante.
Il porto d'armi non è un diritto
La decisione del Tar, datata 12 ottobre, è in linea con la posizione precedentemente espressa dalla Prefettura di Lodi nel gennaio 2020, quando aveva respinto la richiesta del commerciante. Il Tribunale ha sottolineato che il diritto al porto d'armi non è assoluto, ma un'eccezione al divieto normale, che può essere concesso solo quando è garantita una perfetta sicurezza per quanto riguarda il loro uso responsabile, al fine di preservare l'ordine pubblico e la tranquilla convivenza della comunità.