Le cozze pelose sono la celebrità locale, ma attenzione a non farsi distrarre dai soli piaceri corporali: anno di fondazione 706 a.C., con i suoi millenni, Taras, l’odierna Taranto, è una delle città più antiche d’Italia. Nonostante ricchezze storiche, archeologiche e naturalistiche con pochi paragoni (acque smeraldine anche nella zona del porto e del famoso ponte girevole), la città è ancora una cenerentola tra le mete turistiche pugliesi e del Sud.
L’elefante nella stanza di Taranto è l’ex Ilva, oggi Acciaierie italiane, che, se ha rappresentato una speranza di lavoro per migliaia di famiglie, certo non ha portato il benessere: quello pian piano la città lo sta riacquistando, con lo spegnimento di alcuni impianti e la bonifica in corso. Ma le ferite sono profonde: per chi vuole saperne di più immancabile la lettura di “Fumo sulla Città” di Alessandro Leogrande; appena uscito al cinema il film “Palazzina Laf” di Michele Riondino.
Il salotto cittadino
Tirato a lucido il Borgo Umbertino durante le vacanze natalizie: il quartiere tardo ottocentesco della città, sviluppatosi intorno alle imponenti costruzioni dell’Arsenale Marittimo e ad alcuni monumenti religiosi, è il cuore della passeggiata dei tarantini, tra via D’Aquino e via Di Palma vestite a festa. Se in provincia per l’Epifania sono attesissime alcune manifestazioni tradizionali, come la Calata dei Magi a Lizzano, nel centro pedonale del capoluogo si svolge il tipico Mercato della Befana, con centinaia di bancarelle. Durante lo shopping ci si ferma per un espressino e un pasticciotto (o ottimi croissant) al Caffè Costantino, elegante insegna di fronte alla chiesa del Carmine, o da Ztl, bar molto gettonato all’aperitivo.
Per i tubetti con le cozze, piatto simbolo della gastronomia cittadina, si va da Core Restaurant, che offre pescato di giornata, ottimi crudi (da non perdere ovviamente le cozze pelose) e tanta cortesia. A pochi passi dal ponte girevole un posto speciale per gustare una pizza di buona fattura è Baronè, anche bar e pasticceria di livello (assaggiate qui le enormi ed eteree tette di monaca). Chi vuole mangiare passeggiando può optare per la gustosa pizza alla pala di Rosso Piccante, mentre per un Gin Tonic, magari dopo aver visitato lo splendido MArTa, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, ci si ferma da Ginetto, in via Pitagora.
Baronè - c.so Due Mari - 34-36 - Taranto - baronetaranto.it
Cafè Costantino - via Niccolò Tommaso d'Aquino, 86A - Taranto - facebook.com/cafecostantino
Da Ginetto - via Pitagora, 51 - Taranto - instagram.com/ginettobar
Core Restaurant - via Niccolò Tommaso d'Aquino, 8 - Taranto - facebook.com/CORErestaurantTA
Rosso Piccante - via G. Matteotti, 26 - Taranto - facebook.com/PizzeriaRossoPiccante
ZTL Via Federico di Palma, 6, 74123 Taranto - facebook.com/ZTLTaranto
La Città Vecchia
Se la recente storia industriale è motivo di discussione, lo è anche l’abbandono che per decenni ha attanagliato la meravigliosa Taranto Vecchia: una vera e propria isola, collegata al resto della città da due ponti, ricostruita dall’imperatore bizantino Niceforo II Foca nel decimo secolo d.C. dopo la distruzione della città greca da parte dei saraceni. Patrimonio culturale affacciato sul Mar Piccolo e sul Mar Grande, per troppo tempo zona off limits per microcriminalità e incuria, oggi in una lenta rinascita con attività artistiche, associazioni giovani, ristorazione.
Il Castello Aragonese, illuminato in maniera scenografica, offre in questi giorni uno spazio a una piccola mostra di presepi artigiani: chi vuole, però, conoscere in profondità la grandiosa architettura del XV secolo deve prenotare una delle visite guidate gratuite che partono ogni ora dal cortile principale.
Tra i suggestivi vicoli che hanno conquistato uno dei più grandi storici dell’arte italiani, come Giulio Carlo Argan (di Taranto vecchia disse: «Si tratta di conservare un complesso monumentale che interessa tutto il Paese e alla cui conservazione tutto il Paese deve concorrere»), in questi giorni di festa capita di imbattersi in un presepe vivente che anima la splendida cattedrale romanica di San Cataldo o in una mostra con dj set alla galleria Gata. Ci si può fermare a bere un bicchiere di vino al Caffè Letterario, che fra cortili e lucine ha fatto rivivere un angolo molto suggestivo della città: susumaniello e negroamaro spopolano, ma la selezione contempla anche qualche etichetta naturale (segno innegabile di come una certa cultura alternativa stia prendendo piede).
Nel centro storico fioriscono localini informali come Barrio Street Food, sosta per un cocktail o un panino di mare, mentre la cucina tradizionale - che è fatta in tanta parte anche di crudi - la si assaggia da 30 anni alla Pescheria Trattoria dal Pescatore da Murianni, nei pressi del porto e del molo di Sant’Eligio.
Barrio Street Food - via Duomo, 265 – Taranto - facebook.com/barrio.taranto
Caffe letterario Cibo per la mente – via Duomo, 237 - Taranto - facebook.com/CiboPerLaMenteTaranto
Gata - Postierla Immacolata 15-17– Taranto – www.gatagalleriataranto.com
Pescheria Trattoria del Pescatore – p.zza Fontana, 47 – Taranto - www.pescheriatrattoriadamurianni.it