Azione contro la Fame. La campagna al ristorante
I dati parlano chiaro e sono molto incoraggianti: l'ultima volta che Azione contro la Fame ha riunito un nutrito gruppo di ristoranti italiani con l'obiettivo di “finanziare” la solidarietà, l'iniziativa ha raccolto 100mila euro. E allora anche la quarta edizione di Ristoranti contro la fame non può che rinnovare l'impegno a fare del bene di molti protagonisti della scena gastronomica nazionale, chiamati a coinvolgere il pubblico come sanno fare meglio: cucinando. La campagna solidale è attiva dallo scorso 16 ottobre, a partire cioè dalla celebrazione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, e si protrarrà fino al 31 dicembre, per ribadire un concetto tanto ovvio quanto a rischio di essere dato per scontato: il cibo è un diritto di tutti e Azione contro la Fame è in prima linea per portarlo anche a chi non ce l'ha, come i profughi Rohingya che in fuga dal Myanmar si sono rifugiati in massa in Bangladesh, obiettivo della raccolta fondi di un anno fa. La campagna in partenza sul modello di tanti altri Paesi nel mondo (l'idea è partita dal Regno Unito e oggi coinvolge, tra gli altri, Spagna, Francia, Canada, Guatemala), invece, servirà a finanziare altri progetti dell'organizzazione umanitaria impegnata in 46 Paesi del mondo contro la malnutrizione infantile.
Come donare
Ma come si può contribuire alla causa? Con 2 euro in più computati nel conto finale alla voce “coperto solidale”, chi mangerà nei ristoranti che aderiscono all'iniziativa sarà certo di donare ad Azione contro la Fame la propria quota, aggiungendo idealmente un posto a tavola. E in cambio i clienti generosi riceveranno un cadeau goloso creato da La Perla di Torino, un tartufo di cioccolato limited edition. Ma gli stessi ristoratori si schierano in prima linea scegliendo dalla carta un piatto che farà salire l'ammontare delle donazioni ogni volta che sarà ordinato dai commensali. Quest'anno aderiscono al progetto circa 150 insegne in tutta Italia, ristoranti blasonati, trattorie, pizzerie e anche le catene Fratelli La Bufala, Lungarno Collection, MiScusi e Pescaria.
Chi partecipa. Dove donare
Tra i ristoranti d'autore coinvolti l'Antica Osteria da Cera (e il suo piatto solidale I colori del mare), Bu:r, Ceresio 7, Il Chiostro di Andrea, Ratanà, Berton, Sadler e Daniel a Milano (ma in città la partecipazione è molto alta, da Wicky's con il suo Wikakuni Kyoto Burger al Mandarin Bar&Bistrot con un classico come il vitello tonnato con capperi croccanti, alla Terrazza Triennale che propone come piatto solidale le linguine grezze Cavalier Cocco cacio e pepe, con tartare di gambero rosso di Mazara del Vallo), Veritas e la cucina di Gianluca d'Agostino a Napoli. A Roma, invece, si potrà donare da Glass e Romeo Chef&Baker, alla Terrazza dell'Eden e al Mirabelle, da Arcangelo Dandini e in pizzeria da Edoardo Papa (In Fucina). Pizze solidali anche a Firenze (in città partecipa anche il Palagio di Vito Mollica all'hotel Four Seasons) con Romualdo Rizzuti,da Starita a Materdei nella sede milanese, all'Enosteria Lipen di Triuggio, da Simone Padoan a I Tigli di San Bonifacio. Fuori città, partecipano tra gli altri, Giancarlo Morelli (Pomireau di Seregno), Alberto Gipponi (Dina a Gussago), Marc Lanteri (Al Castello di Grinzane Cavour), Alberto Faccani (Magnolia a Cesenatico), Aurora Mazzucchelli (Marconi a Sasso Marconi), Enrico Crippa (Piazza Duomo ad Alba), Valentino Marcattilii (San Domenico di Imola), Arcangelo Tinari (Villa Maiella a Guardiagrele).