Obama a Milano
Neanche ha fatto in tempo a tornare agli oneri – e agli onori – della vita pubblica, che la sua agenda lo reclama in giro per l'America e il mondo per continuare a credere nell'Obama dream. Rivisto e corretto dopo due complesse legislature, certo, ma duro a morire. E l'accoglienza che gli riserverà l'Italia, dove proprio in queste ore Barack Obama è atterrato per presenziare al summit sulla food innovation Seeds&Chips, si preannuncia molto calorosa. C'è chi ha speso 850 euro – e sono in molti, considerando che i vip pass a disposizione sono immediatamente andati esauriti – per assicurarsi un posto alla fiera Milano Rho-Pero, dove nel pomeriggio di martedì 9 maggio l'ex presidente degli Stati Uniti parlerà di cambiamento climatico e sistema alimentare, insieme all'ex chef della Casa Bianca Sam Kass. Saranno in tremilacinquecento, oltre alla platea vip che annovera tra gli altri Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Maurizio Martina e Carlo Calenda, il sindaco Giuseppe Sala e molte altre personalità istituzionali. E ai 150 giovani invitati dall'organizzazione per assistere allo speech di 45 minuti, incentrato sul tema della nutrizione e dei problemi della produzione alimentare. E se la trasferta milanese è la prima visita ufficiale all'estero dopo l'addio alla Casa Bianca, negli Stati Uniti, solo qualche giorno fa, Obama e sua moglie Michelle sono tornati a far parlare di sé in occasione della presentazione dell'Obama Presidential Center che sorgerà nei prossimi anni a Chicago, città di provenienza dell'ex presidente, all'interno del Jackson Park, con vista sul lago Michigan.
L'Obama Presidential Center. Come sarà
In America è tradizione che gli ex presidenti finanzino la realizzazione di una biblioteca presidenziale a fine mandato, per conservare i documenti relativi alla presidenza, ma Obama ha scelto di fare di più. A modo suo. E infatti il complesso che richiederà quattro anni per il completamento sarà soprattutto uno spazio a disposizione della collettività, centro di aggregazione per la comunità cittadina, punto di ritrovo per famiglie, area di svago e approfondimento culturale. Ecco perché intorno agli edifici che ospiteranno biblioteca e museo con terrazze-giardino panoramiche sul Michigan, progettati dallo studio di Tod Williams e Billie Tsien, sorgeranno impianti sportivi e orti condivisi, un campo da basket e uno studio di registrazione, oltre a un ristorante e un'intera area lungo il lago dedicata al barbecue e allo street food. Con l'obiettivo di rivitalizzare uno dei parchi storici della città, che già ospita il Museo della Scienza e dell'Industria, trasformandolo in attrazione turistica e piazza di socializzazione. Ma il Centro sarà soprattutto opportunità di concretizzare i progetti legati alla sostenibilità promossi dall'ex coppia presidenziale negli ultimi 8 anni, compresa la missione per democratizzare l'accesso al cibo e sostenere la diffusione di una cultura alimentare consapevole e salutare (proprio quella che nelle ultime settimane l'amministrazione Trump minaccia di ridimensionare). Il Campus sarà aperto al pubblico, e proporrà seminari, laboratori, esperienze formative per i più giovani. Costi di realizzazione previsti ingenti: almeno 500 milioni di dollari per trasformare la grande area del South Side. Ma l'impresa vale la spesa. E qualcuno già immagina che in futuro sulla mappa della città i visitatori andranno in cerca dell'Obamaland. Appuntamento al 2021.
a cura di Livia Montagnoli