La pizza guida verso il futuro. È partita la rivoluzione del delivery così per come l’abbiamo conosciuto sino a oggi. Una catena di pizzerie statunitense ha sottoscritto un contratto con una società che lavora nella produzione di veicoli elettrici a conduzione autonoma con l’idea di sperimentare una nuova tipologia di consegna a domicilio. Senza umano, appunto.
È finita l’era del Pizza Boy?
La sinergia fra Marco’s pizza e Magna International, fra i più rilevanti produttori a livello mondiale nel campo della fabbricazione di componenti automobilistiche, sta sperimentando un nuovo servizio che potrebbe decretare il tramonto di rider o “pizza boys”, quei fattorini che fino a poco tempo fa nessuno pensava potessero essere rimpiazzati.
In attesa di risultati positivi su larga scala, i test sinora condotti (e previsti per contratto) prevedono piccoli veicoli elettrici, sostanzialmente dei robot autonomi, predisposti per destinazioni identificate come dell’“ultimo miglio”. Queste macchine con telecamere e radar, che quindi potrebbero sostituire l’uomo, viaggiano a una velocità massima di circa 30 km orari, si basano su un sistema di guida automatica di manifattura canadese, e comprendono un proprio software per l’ordinazione e il delivery.
Al momento la fase di sperimentazione deve ancora conoscere la sua conclusione. Ma sulla riuscita del progetto il vicepresidente esecutivo di Magna, Matteo Del Sorbo, non ha dubbi. Ritiene che nel panorama della nuova mobilità tecnologie come questa siano la soluzione. E che nel mondo della pizza a domicilio una risposta può essere fornita sicuramente dai “pizza-robot”. Sempre che non venga inficiata la qualità dell’impasto rotante più famoso al mondo.
Rischio per la circolazione urbana
Da scongiurare però anche eventuali problematiche concernenti il traffico. In effetti, non è da escludere che quella che in teoria si prospetta come una mossa verso il futuro possa rivelarsi in realtà un passo indietro: flusso meno scorrevole e macchine-robot che riempiono le strade a velocità più che ridotta, perdipiù con il rischio che diano vita a comportamenti imprevedibili. Del resto, rimangono auto senza conducente. Non resta che attendere il riscontro di dati e percentuali rilevanti provenienti dai vari test, come feedback e utilizzo del servizio da parte della clientela, oltre che ovviamente il livello di accettazione collettiva verso quest'ultimo mezzo d’avanguardia automobilistica e commerciale.