Si chiama Reverse ed è una piccola azienda che produce caffè ma soprattutto, dal 2021, cioccolato. E lo fa nel cuore delle colline Patrimonio dell’Unesco, ai piedi del castello di Santa Vittoria d’Alba, tra Langhe e Roero. Un paesone votato al vino, sede della Diageo ex Cinzano che oggi sta chiudendo proprio lo stabilimento di Santa Vittoria dove lavorano quasi 350 persone. Alti e bassi di un luogo così legato al vino da essere stato soggetto di un film della fine degli anni Sessant, Il segreto di Santa Vittoria di Stanley Kramer, racconto di un episodio realmente accaduto durante la seconda guerra mondiale, quando la gente di qui nascose un milione di bottiglie di vino ai tedeschi. Il film non è stato girato a Santa Vittoria, ma a Cinecittà e in paesi del Lazio, ma il nome di Santa Vittoria è diventato comunque famoso. Se il vino è un destino, il cioccolato non è meno importante, visto che il cioccolato piemontese utilizza la nocciola, e qui le nocciole sono di casa, con la tonda e gentile IGP.
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Reverse: un nome programmatico
Reverse diventa così un nome programmatico e racconta un’inversione di tendenza rispetto alla vocazione enologica prevalente, verso il cioccolato. Il progetto è nato nel 2021, grazie al contributo determinante dell’azienda Selmi di Pollenzo, che produce macchine per la lavorazione del cioccolato artigianale e per la tostatura del caffè, della frutta secca e del cacao, e ha donato tutta l’attrezzatura necessaria, oltre a consentire a Reverse di utilizzare gli spazi produttivi nell’area del loro vecchio stabilimento. Sono nati così prodotti che uniscono la tradizione artigianale del cioccolato rivisitata in chiave moderna nei gusti e nei prodotti: praline, cremini, cioccolatini, tavolette con taglio al vivo, tavolette ripiene, boules , creme da spalmare, in un percorso legato al territorio per esempio per la frutta, il miele, le confetture abbinate al cioccolato.
Un progetto sociale inclusivo
Ma la vera novità di Reverse è il progetto sociale inclusivo rivolto a persone con disabilità intellettiva che possono avere l’opportunità di entrare nel mondo del lavoro sviluppando abilità e competenze nel settore della cioccolateria. Tutto è cominciato con la collaborazione con la cooperativa Centimetro Zero, locanda sociale marchigiana che si occupa di disabilità, autoproduzione e recupero creativo e impiega una ventina di ragazzi fragili in un ristorante abbinato a un piccolo laboratorio di cioccolateria. Un progetto che li ha resi famosi: hanno incontrato Papa Francesco e ricevuto un importante riconoscimento dal Presidente Mattarella. Reverse si è ispirato a quel percorso avviando un progetto in cui sono stati coinvolti anche il Consorzio Socio Assistenziale Alba Langhe e Roero, l’Osteria Magna Neta di Alba, l’Albergo Etico di Asti (altra tappa del papa quando venne in Piemonte) che da anni si occupano di formare ragazzi nelle Langhe, offrendo a soggetti fragili e con disabilità la possibilità di trovare un’occupazione lavorativa concreta. Il cioccolato è diventato così l’obiettivo del progetto inclusivo:7 ragazzi e ragazze con problemi per lo più di autismo che vivono nel territorio oggi lavorano da Reverse occupandosi del confezionamento dei prodotti.
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Sostenibilità e inclusione
Il packaging è un elemento importante per Reverse e unisce per scelta eleganza e sostenibilità: materiali al 90% riciclabili nella carta e confezioni in vetro riutilizzabili. “Ma soprattutto è il punto di forza del progetto inclusivo di Reverse” - spiega Iman Osman, che arriva dalla Somalia, ha studiato in Italia, e oggi è la responsabile marketing. E’ lei, insieme a Giulia, che si occupa espressamente dei “ragazzi” a farci conoscere Paolino, 23 anni, il primo assunto da Reverse, nel 2022.
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Paolino vive a Canale, nel Roero, e tutti i giorni, con il bus dedicato, insieme ai suoi compagni e compagne viene a Santa Vittoria per lavorare nel confezionamento dei prodotti, che viene fatto a mano con un’attenzione totale. Un lavoro che gli piace (le sue preferite sono le scatole di cioccolatini, specie quelli a cuore) e che svolge con precisione assoluta. Un lavoro soprattutto che lo mantiene legato al territorio dove è nato e cresciuto e gli consente di guardare al futuro. Durante Cioccolatò, l’evento torinese dedicato al cioccolato che si è appena concluso, Paolino ha presentato il “ suo” cioccolato, con la fierezza di chi è parte di un progetto. Dimostrazione concreta che invertire la rotta – to reverse appunto - si può, nel segno del sociale.