Il Regno Unito aprirà un Centro nazionale per l'innovazione delle proteine alternative per portare sul mercato nuovi alimenti rispettosi dell'ambiente. Il progetto, che prevede un investimento da 38 milioni di sterline per i prossimi cinque anni, di cui 15 milioni stanziati dal governo, mira a creare un centro di innovazione paneuropeo per garantire una fornitura continua di proteine sicure, gustose, accessibili e sane, che supportino anche gli obiettivi Net Zero e garantiscano la sicurezza alimentare e dei mangimi del Regno Unito. Un'iniziativa che va a concretizzare il piano del Paese annunciato nel dicembre scorso e che prevedeva forti investimenti nel settore della biologia ingegneristica.
Le realtà protagoniste del progetto
«Questo nuovo centro rivoluzionario testimonia la ricerca all'avanguardia sulle proteine alternative già in corso all'Università», ha dichiarato il prof. Nick Plant, vice cancelliere per la Ricerca e innovazione dell'Università di Leeds. L'obiettivo primario di questa nuova istituzione sarà, infatti, lo sviluppo e la spinta alla commercializzazione di alternative alle proteine animali. L'iniziativa è nata grazie a un investimento di 38 milioni di sterline da parte di attori del settore pubblico e privato, tra cui oltre 100 parti interessate e aziende sia a livello nazionale che internazionale. Di questi, 15 milioni di sterline provengono dal Biotechnology and Biological Sciences Research Council e da Innovate UK – due dei maggiori organismi finanziari del governo – mentre il Regno Unito cerca di accelerare la sua strategia di zero emissioni. Tutto si baserà sulla collaborazione tra i ricercatori dell'Università di Leeds, del James Hutton Institute, dell'Imperial College di Londra e dell'Università di Sheffield.
Un hub di ricerca alimentare interconnesso
Il futuro polo alimentare sarà ospitato dal James Hutton Institute, dall'Università di Sheffield e dall'Imperial College di Londra, che è anche sede di uno dei centri per le proteine sostenibili del Bezos Earth Fund del patron di Amazon Jeff Bezos. Oltre 30 ricercatori interdisciplinari e più di 120 partner (tra agricoltori, piccole e grandi imprese ed enti regolatori) lavoreranno a stretto contatto con l'industria, le autorità di regolamentazione, gli investitori e i responsabili politici per creare un "ecosistema" di innovazione delle proteine alternative e produrre una chiara tabella di marcia per lo sviluppo di una strategia nazionale sulle proteine per il Regno Unito. Lo scopo del centro sarà, quindi, di offrire formazione tecnica, imprenditoriale, normativa e politica, promuovendo al contempo lo scambio di conoscenze attraverso la sua rete internazionale dei partner tra cui le Nazioni Unite.
Il sostentamento proteico inglese e la ricerca
«Una transizione graduale verso proteine alternative a basse emissioni e con una minore dipendenza dall'agricoltura animale è indispensabile per garantire la sostenibilità e l'equità proteica per tutti», ha spiegato la professoressa Anwesha Sarkar, direttrice della ricerca e dell'innovazione della Leeds School of Food Science and Nutrition e responsabile del progetto Napic. «Il Napic fornirà una piattaforma solida e sostenibile per l'innovazione aperta, lo scambio responsabile di dati e la collaborazione con i partner dell'industria, le autorità di regolamentazione, i partner accademici e i responsabili politici, in grado di ridurre i rischi associati a questo settore emergente e di rispondere alle preoccupazioni a breve e lungo termine di consumatori e produttori», ha aggiunto in una dichiarazione. Il Regno Unito si conferma quindi assolutamente aperto alle realtà avanguardiste vista la presenza di un nutrito "vivaio" di aziende e realtà in erba che puntano a coinvolgere l'intera catena di approvvigionamento. Basti vedere realtà come Ivy Farm, Enough e Hoxton Farm, fino a piattaforme come Extracellular e MarraBio. Proprio per questo le istituzioni stanno lavorando, contemporaneamente, a una riforma strategica del quadro normativo dei prodotti regolamentati.