Aveva vinto il primo premio, un riconoscimento ambito nella patria dei pub, ma qualcosa è andato storto. L’atmosfera era quella giusta, l’offerta di gran livello, peccato per quella fascia con la svastica… un messaggio inaccettabile che ha fatto guadagnare al The Hole in the Wall a Bodmin, Cornovaglia, una bella denuncia con tanto di ritiro del premio.
Il pub dell'anno con la svastica nazista
Ad assegnare i riconoscimenti nel campo della birra è la Camra (Campaign for Real Ale), associazione indipendente britannica che ha lo scopo di promuovere la tradizione dei pub. Quest’anno si era distinto The Hole in the Wall, una vecchia prigione del Settecento chiamata così (il buco nel muro) perché un tempo il cibo veniva fatto passare attraverso un foro. Già eletto pub dell’anno nel 2015 e 2016, il locale ha conquistato i 4mila membri giudici con il suo ambiente impagabile e la qualità delle bevande. Almeno fino a che non è scattata la denuncia.
Il cimelio di guerra per festeggiare la vittoria
La fascia con la svastica nazista è stata trovata tra le varie cianfrusaglie presenti nel locale, appesa in una teca di vetro sulla parete. Il proprietario Steve Hall ha detto che si tratta di un cimelio riportato indietro dai soldati alleati che celebravano la vittoria nella Seconda guerra mondiale: nel pub, infatti, si trovano tanti oggetti antichi, tra leoni impagliati, pistole d’epoca e una foto di Winston Churchill. Secondo Hall, la fascetta è stata decontestualizzata: Bodmin era una città di guarnigione, fortificata, la svastica non è stata messa «per adorare Hitler o i nazisti, ma per celebrare la vittoria sul fascismo e per ricordare i compagni che morirono combattendo contro il male» ha dichiarato il titolare al giornale locale Cornwall Live.
Un oggetto discriminatorio
La fascia è stata ora rimossa, «l’ho fatto non appena c’è stato questo reclamo, non sono nemmeno sicuro che la persona in questione si sia mai seduta al nostro pub. Deve averla vista online». L’oggetto è sempre stato lì, anche nel 2015 e 2016, quando The Hole in the Wall vinse per due anni di seguito il titolo di pub dell’anno. Hall, che gestisce il locale da 20 anni e nel corso del tempo ha assunto oltre 100 dipendenti, è rimasto spiazzato dalla decisione della CAMRA.
Dal canto suo, l’associazione ha scelto di non assegnare alcun premio e non ha intenzione di tornare sui suoi passi: «L’oggetto è stato rimosso ma contravveniva alle politiche CAMRA concordate a livello nazionale» ha dichiarato un portavoce, «i volontari non hanno individuato l’oggetto al momento del giudizio, ma la politica nazionale afferma che nessun locale dovrebbe essere preso in considerazione per un premio se espone segni o oggetti che potrebbero essere offensivi per i consumatori a causa della loro natura discriminatoria».