Creare un locale quanto più fedele ad un pub inglese. È questa l'idea di Paolo Pustorino che nel quartiere Portuense di Roma ha da poco aperto il posto che ha sempre avuto in mente e che, adesso, è riuscito a creare. Parliamo di Barbaro, in cui si beve birra (ma non solo) e si ascolta musica.
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Il bancone al centro del locale
“Vengo dal mondo della birra artigianale. È lì che sono cresciuto professionalmente e non solo” ci racconta Paolo che in verità, dopo il diploma si butta nel mondo della musica e fa il fonico, citiamo questo “passaggio” perché torna anche in questo nuovo progetto. In ogni caso, tempo qualche anno viene rapito, appunto, dal mondo della birra artigianale; studia, viaggia, si forma tecnicamente. Parliamo dei primi anni 2000 ed effettivamente – è il caso di dirlo – c’era un grande fermento nel mondo brassicolo romano.
Nel 2015 Pustorino insieme ad un gruppo di amici e poi soci, apre quello che per molti è stato il punto di riferimento capitolino in fatto di birra artigianale. Parliamo di Luppolo Station, a Trastevere, un locale molto grande con più di 20 birre alla spina, altrettante in bottiglia e oltre 100 posti a sedere tra bancone e sala. “Gli anni da Luppolo Station sono stati preziosi ed importanti, è li che ho imparato tutto quello che so sulla birra artigianale – spiega Paolo – ma qui da Barbaro, ho voluto dare forma alla mia idea di locale”. Che, aggiungiamo noi, è esattamente opposta a quello della “station” trasteverina. Qui da Barbaro il bancone occupa gran parte della spazio totale a disposizione “il mio è un posto piccolo, il bancone si prende l’80% dello spazio. Ma è esattamente quello che volevo perché è lì che sto, ed è lì che resto anche durante il servizio. Così facendo, ho modo di parlare con i clienti, sia quelli che si siedono di fronte ma anche gli altri che trovano spazio nei tavoli intorno al bancone”. Insomma, servire i clienti ma anche parlare, di birra ma non solo; l’idea di Paolo Pustorino è quella di trasformarsi in un “oste” vecchia scuola, che non accoglie all’ingresso ma dietro al bancone, una formula magari desueta ma che certamente accorcia la distanza tra titolare e cliente, rendendo tutto più tranquillo e informale.
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Cosa si beve da Barbaro? Birra sì, ma non solo
Abbiamo detto locale piccolo, bancone al centro con un impianto di tutto rispetto. Una spina con 6 vie a CO2 con 3 lager, 1 IPA e 2 belga. Poi un’altra spina con spillatura a carboazoto perfetta per le stout e una a pompa per gli stili inglesi più tradizionali. “Con la selezione delle birre cerco di fare una rotazione non dico settimanale, ma almeno un paio di volte al mese” tra le birre presenti adesso, Paolo ha scelto quelle del birrificio ciociaro di Mirko Giorgi e Gianluigi Paolone, lo Shire Brewing di Porciano (Fr) e quelle di Elvio, birrificio artigianale nel biellese. E per chi preferisce bere altro dalla birra c’è una piccola selezione di vini, per lo più naturali e Paolo da dietro il suo bancone propone anche cocktail classici ma non solo.
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Niente cibo, in compenso però ci sono i vinili
“Barbaro non è un pub in puro stile inglese perché non c’è solo birra, ma ho comunque voluto cercare di mantenere la linea britannica almeno nell’impostazione generale” motivo per il quale non c’è una proposta di food, fatta eccezione per qualche snack in busta. E se mentre si sorseggia una birra, si viene assaliti dalla fame? A domanda Paolo risponde in modo quasi lapalissiano… “Qui intorno abbiamo una buona pizzeria che fa sia al taglio che pizza tonda, un paio di civici dopo c’è un ristorante giapponese che fa il sushi e altri piatti” quindi chi ha voglia di mangiare qualcosa, non deve far altro che ordinare il delivery dai locali accanto e aspettare che arrivi al tavolo di Barbaro. Una forma di collaborazione di quartiere che a Paolo piace e se serve a far girare l’economia della zona e a mantenere la sua idea di pub british style, ben venga! Chicca, che avevamo preannunciato in apertura, qui da Barbaro c’è una bella selezione di vinili disponibili alla vendita ma anche da ascoltare. “La musica è la mia passione da sempre, è per questo che ho voluto un impianto audio ad hoc perchè volevo che l’ascolto fosse di qualità”. Con la bella stagione ai venti posti a sedere interni, se ne aggiungono circa trenta nel grazioso giardino antistante, Paolo ha in programma di invitare amici per organizzare serate in cui la musica dei suoi vinili incontrerà la birra artigianale in un ambiente tranquillo, spontaneo e senza troppi “fronzoli”.
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