Un ingegnere informatico e un’ex insegnante di asilo aprono un pub giapponese a Roma

30 Ott 2024, 14:46 | a cura di
Un pub in stile izakaya, dove fermarsi a pranzo ma anche per un tè del pomeriggio e ovviamente a cena gustando piatti di cucina giapponese tradizionale

Tutto nasce dall’amore di Claudio Cocorullo per la cultura giapponese, ex ingegnere informatico con la passione per le arti marziali che nell’arco degli anni l’ha portato a viaggiare più e più volte nel Sol Levante. “Volevo un posto che mi facesse sentire in Giappone quando ne sentivo la mancanza, senza dover per forza prendere l’aereo”, spiega Cocorullo che a metà settembre ha aperto il suo Aiki Pub nel quartiere portuense.

Lo stile tipico dell’izakaya, dal pranzo al dopo cena

Accogliente, caldo ed informale Aiki Pub s’ispira ai tipici izakaya giapponesi quei locali che sono una via di mezzo tra un pub e un’osteria, dove in Giappone ci si ferma dopo l’ufficio prima di rientrare a casa. Luoghi pensati per staccare e rilassarsi dopo una giornata di lavoro, bevendo del buon sake e mangiando qualcosa meglio ancora se in compagnia; insomma spazi conviviali proprio come Aiki Pub che è aperto tutto il giorno, dal pranzo al dopo cena, per accogliere chiunque voglia fermarsi per un pasto completo ma anche per un aperitivo scegliendo tra sake, whisky, gin giapponesi oppure cocktail e shibuya. E per chi avesse bisogno di una dose extra di relax, c’è il piccolo ma grazioso giardino d’inverno dove tra magie di lanterne e luci soffuse sembrerà veramente di essere in Giappone.

La formula “omakase”

A curare l’intera proposta gastronomica ci pensa Satoko Nishiumi originaria di Osaka, grande amica di Carlo ed ex maestra d’asilo con la passione per la cucina tradizionale. Qui da Aiki Pub propone i piatti della sua famiglia utilizzando il ricettario scritto a quattro mani da sua madre e sua nonna.

La chef Nishiumi prepara salse e condimenti che vanno ad insaporire le verdure e marinare le carni, realizza la pasta per poi farne gyoza o ramen e sempre lei si occupa in prima persona dell’acquisto delle materie prime. Insomma, così come sua nonna faceva in Giappone, Satoko le rende omaggio nella cuicina di Aiki dove il menu cambia spesso in base alla stagionalità ma anche all’estro della chef. Sempre presenti i piatti tradizionali come tempura, gyoza, donburi e gli yakitori, i tipici spiedini giapponesi qua disponibili con pollo ma anche pesce, verdure o tofu tutti. A breve, non appena l’inverno si deciderà ad arrivare, ci sarà la carta delle zuppe tutte rigorosamente fatte in casa: dalla tradizionale zuppa di miso con funghi shiitake e tofu a zuppe di pollo e verdure. Immancabile - considerando le origini della chef - l’okonomiyaki, anche detta “pizza di Osaka” realizzata con uova, farina, katsuobushi e verdure saltate. E per chi vuole provare la cucina di Aiki Pub lasciando carta bianca alla chef, c’è sempre la formula omakase, che significa "mi affido a te" e dalla cucina arriveranno piattini da abbinare al sake.

Dal sake alle tisane

Ampia e interessante, la carta del bere è stata realizzata da Giuseppe Totaro, barman di lunga esperienza da sempre affascinato dal bere giapponese. Qui da Aiki, Totaro propone una serie di drink classici rivisitati in chiave nipponica, insieme a proposte originali ed ovviamente ad un’ampia selezione di sake, gin e whiskey giapponesi. Nel pomeriggio Aiki cambia d’abito e diventa sala da tè dove accomodarsi per sorseggiare una tazza di te o tisana da accompagnare a dolci giapponesi realizzati dalla chef.

Aiki Pub - Via Gaetano Rappini 23c, Roma - Tel. 378 306 4424

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