Italia viva presenterà al Senato una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. L'annuncio è stato dato dal senatore e leader di Iv, Matteo Renzi, alla vigilia dell'arrivo degli agricoltori a Roma, che hanno deciso di continuare la protesta nella Capitale. Domani i trattori dovrebbero riunirsi a piazza San Giovanni, mentre la prossima settimana la manifestazione dovrebbe tenersi al Circo Massimo.
«I trattori in tutta Europa sono contro la politica di Bruxelles, ma in Italia sono contro chi ha aumentato le tasse sull'agricoltura. Meloni e suo cognato hanno rimesso l'Irpef agricola e l'hanno giustificata e difesa in Parlamento», ha detto Renzi parlando della mozione di sfiducia.
L'accusa a Lollobrigida
«L'agricoltura è un settore decisivo. Ci vuole un ministro competente, non un cognato incapace». Rivolgendosi alla presidente del Consiglio ha aggiunto: «Metti uno capace e tuo cognato portalo a casa così è contenta anche tua sorella. È meglio per tutti questo ricongiungimento familiare...».
Sul tema è intervenuto anche il senatore e capogruppo di Italia viva a palazzo Madama. «Attorno alla vicenda dei trattori c'è una fuga di responsabilità di governo e maggioranza», ha detto Enrico Borghi. Secondo Iv, «i fatti dicono che il governo ha eliminato l'esenzione dell'Irpef agricola decisa da Renzi e Martina, che cuba 248 milioni di euro. Contemporaneamente c'è la Lega che chiede di reintrodurre questa esenzione».
L'opposizione probabilmente chiederà chiarimenti sul tema dell'Irpef anche al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, durante il question time. «La maggioranza - ha aggiunto il parlamentare - sostiene che la colpa è dell'Europa. Peccato che il commissario europeo all'agricoltura, un polacco, sia del partito di Giorgia Meloni in Europa. C'è un gioco di rinvio, di tentativi di deresponsabilizzazione. Ma quando la realtà si impone, essa smaschera l'inadeguatezza della classe dirigente».