Prosecco on tap. I produttori veneti in rivolta contro la moda inglese del Prosecco alla spina

7 Gen 2015, 13:58 | a cura di
Una pratica illegale, la vendita alla spina del Prosecco protetto da un rigido disciplinare, che sta incontrando nel Regno di Sua Maestà Elisabetta il favore degli avventori, incoraggiati da prezzi estremamente convenienti per una pinta di Prosecco. Un articolo del Daily Mail ha fatto esplodere la protesta delle aziende vinicole italiane, che ribadiscono l'obbligo di vendere il prodotto in bottiglia con regolare fascetta del Consorzio di tutela.
LA PINTA DI PROSECCO SPOPOLA NEI PUB INGLESI
È partita da Leeds la moda del prosecco on tap, la pinta di prosecco che rende più frizzanti le serate degli inglesi. Un fenomeno dilagante di cui i pub inglesi sembrano andare molto fieri, immortalando sui social il momento della spillatura di Conegliano Valdobbiadene.
La pietra dello scandalo è stata proprio una foto, postata qualche tempo fa su facebook da tal mister Marcus Hilton, proprietario di un pub a Wakefield, ma è sufficiente farsi un giro sul web per scoprire un universo di offerte che reclamizzano la vendita e il consumo di prosecco alla spina (“on tap” per l'appunto) in barba a quanto impone un rigido disciplinare che prevede sanzioni salate per chi infrange le regole.
E i produttori di Prosecco hanno deciso di non stare a guardare. Il caso è scoppiato in seguito alla pubblicazione di un articolo del Daily Mail, stimato quotidiano britannico, che riportando la diffusione di una vera e propria tendenza incitava gli inglesi a cogliere l'occasione approfittando del servizio offerto da “decine di locali in tutta la Gran Bretagna” che “hanno installato le attrezzature necessarie per servire le bollicine italiane a circa 4 sterline a bicchiere”. Godendo così di un prodotto molto più economico e leggermente più dolce dello Champagne.
 
IL DISCIPLINARE DEL CONSORZIO E IL RISPETTO DELLE REGOLE
Dura la replica del Consorzio – che ha portato alla rimozione dell'articolo sul web – che ribadisce l'obbligo di vendere il Prosecco esclusivamente in bottiglia, con la regolare fascetta del Consorzio di tutela. A Valdobbiadene i produttori storici sono insorti e la notizia è rimbalzata di azienda in azienda, arrivando all'orecchio del Sistema Treviso (che riunisce i tre consorzi Doc, Docg e Colli Asolani) impegnato nella lotta alle imitazioni e alle erogazioni non conformi in azione combinata con il Ministero dell'Agricoltura e l'Istituto Repressione Frodi. Si vedrà nei prossimi mesi se i pub inglesi saranno disposti a rinunciare alla moda dilagante, che ormai può “vantare” anche un hashtag dedicato su Twitter: #proseccoontap.
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