Il prosciutto continuerà ad essere prodotto, ma le prosciutterie, ovvero i negozi che lo hanno venduto fino ad ora, sono a rischio. Secondo il sito Udine Today, le Prosciutterie srl - azienda collegata al marchio di prosciutto crudo Dok Dall’Ava di San Daniele del Friuli - sta dichiarando fallimento dopo la sentenza del tribunale di Udine. Il celebrato prosciutto San Daniele Dok Dall’Ava, uno dei gioielli della salumeria italiana, continuerà quindi a essere prodotto nello stabilimento nel piccolo centro udinese legato al crudo Dop. Il fallimento non riguarda infatti l’azienda che lo produce, di cui il gruppo francese CA Animation detiene il 70% delle quote, ma quella che lo vende e lo offre in degustazione attraverso i suoi otto locali - la Prosciutterie srl - interamente di proprietà di Carlo Dall’Ava. Due realtà imprenditoriali legate fino a pochi giorni fa e oggi al centro di una complessa controversia societaria che ha portato all’istanza di liquidazione giudiziale, presentata al tribunale di Udine giovedì scorso 7 marzo.
Una corsa contro il tempo
«Stiamo correndo contro il tempo per risolvere la situazione – comunica l’avvocato Maurizio Miculan, legale di Carlo Dall’Ava – a breve presenteremo un reclamo avverso alla sentenza di fallimento del tribunale di Udine, sulla quale deciderà in via definitiva la Corte di appello di Trieste. Gli effetti si vedranno tra pochi giorni». Se viene annullata la sentenza si riavvolge in nastro e si torna al punto di partenza, altrimenti la società andrà all’asta e insieme a lei la catena di ristoranti che santifica tutti i giorni il prosciutto proveniente dalla Dok Dall’Ava. Un patrimonio di locali che fa gola a tanti, imprenditori italiani ed esteri.
L’ingresso del gruppo francese nel 2017
Fino al 2017 il prosciuttificio fondato nel 1955 da Natalino e dal 2005 diretto dal figlio Carlo era un’azienda interamente guidata dalla famiglia Dall’Ava, che ha reso famoso il marchio attraverso i crudi certificati Dop e i prosciutti di suini rustici dal mantello scuro apprezzati in tutto il mondo nel settore di super nicchia e presenti in tutte le più belle manifestazioni enogastronomiche, fermi sui loro morsetti e tagliati al momento per degustazioni verticali da esperienza gourmet.
Le prosciutterie Dall'Ava
Nel marzo del 2017, giusto sette anni fa, Carlo Dall’Ava ha ceduto le quote di maggioranza, il 70%, al gruppo agroalimentare francese CA Animation controllato dalla famiglia d'Espous, conservando per sé il 30%. Mentre rimane proprietario al 100% della “Prosciutterie srl”, azienda che gestisce le otto prosciutterie a marchio situate tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto: il Caffè Diemme e il Piccolo Bar di via Rialto a Udine, la Prosciutteria e la Caffetteria Bakery al Palmanova Outlet Village ad Aiello, la Prosciutteria Ie e Jonny Luanie a San Daniele, LP26 e Villa Sandi a Cortina. Nella catena delle prosciutterie, di cui quelle San Daniele e Cortina d’Ampezzo rappresentano i fiori all’occhiello, sono in degustazione i crudi maison, la pasta fresca e i tortellini al prosciutto, i dolci e le specialità di forno Dall’Ava Bakery.
Il debito con il socio francese di maggioranza
Negli ultimi tre anni, a causa prima del Covid, poi dell’aumento dei prezzi e dell’inflazione provocati dalla guerra in Ucraina, la “Prosciutterie srl” è entrata in sofferenza e avrebbe accumulato debiti nei confronti del prosciuttificio. Il 23 novembre scorso il gruppo francese ha fatto un’istanza di liquidazione giudiziale (procedura che sostituisce il fallimento) della società di Carlo Dall’Ava, istanza che è stata presentata al tribunale di Udine il 7 marzo scorso. Di fatto, una dichiarazione di fallimento che porterà alla liquidazione della “Prosciutterie srl” e degli 8 locali della scuderia, mandando a spasso 80 dipendenti.
La controversia legale
Negli ultimi giorni si sta lavorando freneticamente, da una parte per riaprire le prosciutterie, non dispendere il patrimonio di clienti e ridurre i danni economici dovuti all’interruzione delle attività, dall’altra per salvaguardare gli 80 posti di lavoro. È stato nominato un curatore fallimentare, Alessandro Paolini. Il 9 marzo un’importante realtà imprenditoriale friulana, attiva nel settore della ristorazione, ha presentato una proposta di affitto dell’azienda che consentirebbe di riaprire i locali di Carlo Dall’Ava e garantire una gestione ordinaria.