I produttori di cacao in Costa d’Avorio e il cloud computing
La gran parte del cacao utilizzato nel mondo viene dall’Africa Occidentale: in particolare Paesi come Costa d’Avorio, Ghana, Camerun e Nigeria. Secondo i dati Fao, la Costa d’Avorio è la prima produttrice di fave di cacao: solo nel 2013 ne ha prodotto quasi 1, 5 milioni di tonnellate. Insieme al Ghana, esporta oltre il 50% del totale consumato sul globo. Rendere sostenibile la filiera è dunque un passo complesso ma fondamentale: grazie al progetto di Barry Callebaut, che fa parte di un programma più ampio per la produzione sostenibile di cacao chiamato Katchilè, oltre 65mila piccoli produttori ivoriani verranno messi in rete per collaborare e innovare la produzione.
Il cloud ha rappresentato una vera rivoluzione nell’ambito delle tecnologie digitali: letteralmente “nuvola”, è uno spazio virtuale di dati e servizi, accessibile da qualsiasi luogo e con qualsiasi dispositivo. Se per il singolo utente questo significa poter salvare i propri file personali senza problemi di spazio, per le aziende il cloud è molto di più. Il cloud computing, infatti, è uno strumento innovativo che permette a qualsiasi impresa, grande media o piccola che sia, di accedere a tutta una serie di servizi e applicazioni da cui sarebbe tagliata fuori per problemi di budget.
Gestire un’azienda in cloud
In questo modo, ogni azienda può fare online quasi tutto quello che prima faceva in maniera “analogica”: ordini e gestione delle vendite, standard e procedure da seguire, corsi di aggiornamento per i lavoratori, contabilità dell’azienda e investimenti futuri.
Per fare un esempio, utilizzare uno specifico software di gestione delle vendite che ottimizzasse le risorse, prima del cloud, era comunque molto dispendioso: ogni azienda doveva spendere un certo numero di risorse per l’acquisto della licenza, per l’assunzione di esperti che formassero i propri lavoratori, per le fasi di test e di aggiornamento, per la protezione dei propri sistemi.
Oggi lo stesso servizio viene invece “affittato” via cloud, pagato a consumo o con altre modalità: questo rappresenta un grande cambiamento, soprattutto per quelle piccole aziende che non dispongono di grandi risorse in termini finanziari. Grazie al cloud queste imprese hanno accesso gratuito -o sostenendo costi molto contenuti- a programmi e servizi in passato disponibili solo alle grandi aziende.
Con il cloud, infatti, l’intera produzione è messa online, dalla raccolta all’export: tutte le operazioni vengono gestite da remoto, tagliando i costi ma non solo. Gestire una buna parte di operazioni in maniera virtuale, infatti, permette anche un notevole risparmio in termini di inquinamento: un modo per semplificare i processi di business grazie alle tecnologie digitali, migliorando la vita delle persone e tutelando le risorse naturali.
Cosa vuol dire produzione sostenibile
Nel caso specifico lo strumento del cloud non sarà solo un mezzo per tagliare costi e sprechi: sarà soprattutto un “ponte” grazie al quale i piccoli produttori di cacao potranno avere consulenze aggiornate sulle buone pratiche di coltivazione e tutela del territorio, aiutandoli a gestire meglio le proprie imprese.
Ma la sostenibilità non si limita all’aspetto ambientale: vuol dire anche rispetto dei lavoratori. Per questo i principi imprescindibili per la produzione di cacao Barry Callebaut sono un reddito equo garantito a tutti i lavoratori della filiera, l’inserimento di pratiche standard per il lavoro responsabile, la consapevolezza delle risorse del proprio territorio e la capacità di provvedere ai bisogni di base della famiglia, compresa l’istruzione. Infine, il cloud servirà anche a tracciare l’intera produzione e ad avere così una sorta di “certificazione on line”, consultabile da tutti in qualsiasi momento.
a cura di Francesca Fiore