La carne vegetale impazza in Italia
Un valore complessivo di 5.7 miliardi di euro, più 22% rispetto al 2020: sono positivi i numeri delle vendite di alimenti vegetali in Europa forniti da NielsenIQ, con una bella crescita in Italia del 9% nel 2022. Del resto, non c’è da stupirsi se l’attenzione all’alimentazione vegetale sia sempre più alta: iniziative come Veganuary – il progetto per evitare derivati animali per tutto il mese di gennaio – e nuovi libri di cucina vegetale sono all’ordine del giorno, così come il numero di influencer che hanno scelto di seguire uno stile di vita vegan e che condividono con i loro followers consigli e ricette per modificare le proprie abitudini. L’Italia continua ad accogliere questa tendenza, con ristoranti e negozi ad hoc (celebre è il caso di Roma, tra le città più vegan friendly), oltre che un’offerta di prodotti pensati per sopperire alla carne, totalizzando 168.4 milioni di euro di vendite solo nel 2022.
Le vendite di prodotti vegetali in Italia
A fornire i dati relativi a 13 Paesi europei – Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia e Regno Unito – è stata la Good Food Institute Europe, organizzazione non governativa impegnata a costruire un sistema alimentare etico e sostenibile. La domanda è fortissima e l’Italia rappresenta il terzo mercato in Europa in termini di vendita al dettaglio di prodotti vegetali, con numeri in costante crescita. La specialità più in voga? Il latte vegetale (310.4 milioni di euro di vendite), un mondo in pieno fermento che si è andato a ricavare uno spazio sempre più ampio sugli scaffali dei supermercati, oltre che dietro i banconi dei bar, tema che meriterebbe una riflessione a parte e su cui torneremo a concentrarci. Ottimi anche i risultati dei pasti pronti, la carne, il latte, lo yogurt e i dessert vegani, tutti cresciuti con numeri a doppia cifra lo scorso anno. In termini di spesa media pro capite, però, l’Italia guadagna solamente la settima posizione nella classica europea degli acquisti plant-based.
Carne, latte e formaggi vegetali
Curiosi sono i dati sulla carne vegetale: nel 2022 deteneva una quota di mercato del 10%, con burger, salsicce e nuggets in testa a rappresentare quasi il totale delle vendite, seguiti dagli affettati. Aumenta, di pari passo, anche il prezzo: quello medio per unità di un pasto a base vegetale è cresciuto del 3% nel 2022, dettaglio meno evidente nella categoria del latte vegetale, che non ha risentito molto dell’inflazione, mentre i prezzi del latte convenzionale sono aumentati del 13%. Cavallo di battaglia tra le bevande vegane è il latte di soia, leader della categoria con il 31% del valore delle vendite, a cui fa seguito il latte di avena (23%) e quello di mandorla (19%). Buoni anche i successi dei formaggi vegetali, aumentati dell’11% tra il 2020 e il 2022, grazie probabilmente anche all’aumento di prezzo pari solo all’1%. Numeri che dimostrano l’attenzione del consumatore a un’alimentazione diversa, ma soprattutto un’offerta più ampia e valida nei canali di distribuzione. Uno sviluppo che deve essere, però, sostenuto da investimenti continui “nell’innovazione di prodotti che soddisfino le aspettative dei consumatori in fattori chiave come gusto, prezzo e convenienza”, ha commentato Carlotte Lucas del Good Food Institute Europe.