Mai come quest'anno giugno è il mese che segna l'ingresso nell'estate, con il suo carico di prodotti come ciliegie (che a causa maltempo scarseggiano), nespole, pesche e ovviamente albicocche.
Le albicocche
Appartenenti alla famiglia delle Rosacee e al genere prunus - cui appartengono anche ciliegie, prugne, mandorle, pesche - le albicocche sono originarie dell'Asia, con tutta probabilità provengono dalla Cina, e a diffonderle nell’area mediterranea sono stati prima i Romani e poi gli arabi. Si tratta di un frutto prettamente estivo, che matura da giugno fino a fine luglio, a seconda della latitudine e della varietà. Ne esistono moltissime, di varietà, pensiamo all’Amabile Vecchioni, arancione e succosa, la Reale di Imola, molto grossa e di colore giallo con sfumature rossastre, o quella di Valleggia, tipica della Liguria diventata anche presidio Slow Food; solo per citarne alcune. Quando siamo stati nel Vallese (l'albicocca è frutto simbolo di questo Cantone) abbiamo apprezzato molte altre varietà, tra cui la Luizet dalla quale si ricava il noto distillato Abricotine Dop.
Le proprietà delle albicocche
Con l'86% di acqua le albicocche rappresentano un frutto ipocalorico (28 kcal per 100 grammi), in più sono ricche di sali minerali: tantissimo potassio, poi fosforo e calcio. Non solo, come tutta la frutta, oltre a contenere fibre, sono anche una fonte preziosa di vitamine, specie la vitamina A (360 microgrammi) e la vitamina C (13 milligrammi) sempre con riferimento a 100 grammi della parte edibile delle albicocche fresche. In cucina si usano sia in ricette salate, soprattutto per arricchire le carni, sia in versione dolce. Lo chef giapponese Hiro opta per la seconda.